Invasione delle cimici asiatiche nel Lazio, scatta l’allarme: a rischio le coltivazioni
Sono tante e di un colore fra il grigio e il marrone, più grandi di quelle europee, notoriamente di colore verde. Sono le cimici asiatiche, che da qualche anno stanno invadendo le campagne di Roma e del Lazio. Arrivano dalla Cina, sono particolarmente pericolose per l'agricoltura e si riproducono velocemente: le cimici asiatiche prolificano con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta.
Soltanto nella stagione del 2023 la loro presenza ha causato un calo del raccolto del 30% con punte che superano il 40%, soprattutto nei territori in provincia di Viterbo. Ma non solo.
"La cimice asiatica è arrivata anche nelle campagne del Reatino – racconta una lettrice a Fanpage.it – Ogni volta che metto a stendere i panni all'aperto, prima di riporli nell'armadio devo scuoterli. E ogni volta, puntualmente, alcuni insetti cadono sul pavimento. E si tratta di cimici asiatiche. Le riconosco perché sono più grosse di quelle europee, piccole e verdi".
Sotto attacco i noccioli della Tuscia
Le cimici asiatiche amano nutrirsi di piante, soprattutto di alberi da frutto. Attenzione a meli, peri, ulivi, viti, noci, albicocchi, kiwi, ciliegi, peschi e noccioli. Per questi ultimi, in Tuscia, è scattato l'allarme nella scorsa stagione autunnale. Le cimici asiatiche mal sopportano il caldo forte e in inverno sono in letargo: l'ideale, per loro, sono le mezze stagioni come quella che stiamo vivendo.
Lo scorso autunno sono stati numerosi i danni riportati dai noccioli del Viterbese, che rappresentano circa il 80% delle coltivazioni in territorio nazionale. Così, dopo l'attacco ai noccioli dello scorso anno, c'è chi ha deciso di lanciare subito l'allarme.
Sos di Coldiretti alla Regione Lazio
A far scattare l'allarme, memore della stagione precedente, Coldiretti che ha già richiesto alla Regione Lazio l'autorizzazione eccezionale di 120 giorni per ampliare le norme tecniche di difesa integrata e controllo per il nocciolo, aumentando i trattamenti previsti per cimici e cimici asiatiche a partire dal 1° maggio 2024.
"La nostra richiesta arriva dall'esigenza dei produttori di nocciole di poter effettuare un trattamento aggiuntivo nel caso in cui dovesse verificarsi un grave attacco nel corso del 2024 – ha spiegato il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – L'andamento climatico dell'inverno appena trascorso ha favorito l’aggregazione e la presenza delle cimici sia autoctone che aliene in stato vitale e riproduttivo".