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Intervento da record al Gemelli: si rompe un aneurisma, 82enne operato e salvato in meno di 45 minuti

È arrivato al Gemelli in condizioni critiche: i medici lo hanno sottoposto ad un intervento e in 45 minuti gli hanno salvato la vita. “Neanche lassù mi volevano”, ha detto l’82enne, una volta scampato alla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale.
A cura di Beatrice Tominic
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È successo nella notte di Ferragosto, poco più di una settimana fa. L'aneurisma rotto, la corsa al pronto soccorso di Bracciano, il trasferimento al policlinico Gemelli di Roma: dopo tanta preoccupazione, l'ottantaduenne Ezio Sellati, conosciuto nel quartiere della Garbatella per il suo banco di alimentari al Mercato del Parco, sta bene. A salvarlo il team multidisciplinare di medici che lo ha sottoposto ad un'operazione e, in meno di 45 minuti, gli ha ridato la vita. "Dopo venti minuti di massaggio cardiaco, è stato utilizzato un sistema di stop bleeding prima di sottoporlo all'intervento: l'alternativa era dichiarare la sua morte. È stato un miracolo".

La prognosi, come riporta il Messaggero, sarà sciolta domani, quando l'ottantaduenne sarà trasferito in riabilitazione cardiologica dello stesso policlinico: dopo sarà libero di tornare a casa. Nel frattempo, già nella giornata di ieri, ha incontrato l'equipe che gli ha salvato la vita del Policlinico universitario Agostino Gemelli -Ircc Università Cattolica.

Il malore in casa

Sellati si trovava in casa, a Marina di Cerveteri, quando è stato colpito dalla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale. Nell'abitazione è immediatamente arrivata la figlia, che lo ha trovato accasciato sul pavimento con dolori alla pancia. La macchina dei soccorsi si è subito messa in moto: l'uomo è stato trasportato prima all'ospedale di Bracciano, ma nel corso della notte, verso le 2.3o, è stato trasferito al Gemelli.

Una volta arrivato nel policlinico romano, i medici lo hanno sottoposto all'intervento: come confermato dalla tac, aveva un aneurisma di 10 centimetri dell'aorta addominale. "Negli uomini che hanno più di 70 anni, aterosclerosi può indebolire la parete dell’aorta, soprattutto sotto alle arterie renali, portando all'aneurisma, una dilatazione. La chiamano killer silente", ha spiegato il professor Giovanni Tinelli, di Chirurgia Vascolare. Con lui, ad operare, anche i dottori Filippo Bongiovanni e Domenico Grieco, insieme all'anestesista Nicola Conticolo.

L'arrivo al Gemelli di Roma e l'operazione

"Quando è arrivato qui – continua il professor Tinelli – si trovava in arresto cardiocircolatorio: siamo intervenuti con la rianimazione, massaggio cardiaco e supporto farmacologico. Dopo venti minuti non si era ancora ripreso e abbiamo deciso di operare. Abbiamo utilizzato un sistema di stop bleeding mini invasivo con l’introduzione di un pallone aortico dall’arteria femorale. Se non si fosse ripreso neanche in quel caso, avremmo dovuto dichiarare la morte".

Dopo aver gonfiato il pallone a monte della rottura, è ricominciata una minima attività cardiaca. "Lo abbiamo subito portato in sala operatoria per sostituire l’aorta addominale infrarenale e riparare la  fistola aortocavale – ha spiegato i medici – Ha reagito bene, è stato trasportato in terapia intensiva per due giorni, poi nel reparto di Chirugia vascolare".

Meno di 45 minuti per salvargli la vita

Dall'arrivo al policlinico Gemelli al termine dell'operazione sono passati meno di 45 minuti. "Ho ringraziato tutti gli operatori: hanno mostrato un riscontro in termini di tempistica molto buono", ha concluso il professor Tinelli. "È un miracolo. Le speranza di vita erano minime: ora vuole già tornare a lavorare", ha rivelato commossa la figlia dell'ottantaduenne. "Neanche lassù mi volevano", ha invece commentato lui, ironico.

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