Interventi eccezionali al Bambino Gesù: impiantata “clessidra” al cuore a 5 pazienti cardiopatici
Un dispositivo salvavita in grado di aiutare i pazienti cardiopatici nella vita di tutti giorni: si tratta della "clessidra per il cuore" che, non appena ottenuto il marchio CE, è stato impiantato a cinque pazienti con gravi cardiopatie congenite dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Si tratta delle prime operazioni di questo genere in Europa.
"È una procedura mininvasiva che consente di evitare l’intervento chirurgico a cuore aperto in soggetti particolarmente fragili a causa della loro storia clinica, riducendo così i rischi e migliorandone la qualità della vita – ha spiegato il dottor Gianfranco Butera, responsabile dell’unità di Cardiologia Interventistica del Bambino Gesù – I pazienti possono essere dimessi dopo appena 2-3 giorni".
Cosa è la "clessidra" per il cuore
Conosciuto come clessidra per il cuore, il dispositivo impiantato nei piccoli cinque pazienti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù è composto da uno stent autoespandibile metallico a forma di clessidra e da una valvola polmonare standard al suo interno.
"Questa tecnologia consente di trattare dilatazioni dell’efflusso destro fino a 42-44 mm, contro i 29 mm gestibili con i dispositivi tradizionali – spiegano dall'ospedale – Mentre le valvole biologiche richiedono sostituzioni periodiche a causa del deterioramento, la componente metallica della “clessidra” è duratura e permette, nel futuro, l’inserimento di ulteriori nuove valvole per via emodinamica senza interventi chirurgici invasivi".
Un valido aiuto in caso di cardiopatie congenite, come quelle che colpiscono la parte destra del cuore, fra cui la stenosi polmonare o la tetralogia di Fallot, che spesso compromettono il funzionamento della valvola polmonare che regola il flusso sanguigno verso i polmoni per l'ossigenazione e impedisce il reflusso di sangue. Quando ci troviamo davanti ad suo malfunzionamento, si verifica un rigurgito polmonare, che si risolve con un posizionamento di protesi valvolari, impiantate con un'operazione a cuore aperto. Si tratta di interventi molto delicati, con tempi di ricovero più lunghi e rischi maggiori, per la conformazione irregolare dell'efflusso destro, che collega ventricolo destro e arterie polmonari e soprattutto dopo interventi precedenti.
Le operazioni sui cinque pazienti: sono i primi in tutta Europa
Ad essere sottoposti alle prime operazioni sono stati cinque pazienti fra i 15 e i 40 anni affetti da tetralogia di Fallot: si tratta dei primi in Europa a beneficiare del nuovo dispositivo transcatetere dopo la certificazione CE. Prima di loro, era stato impiantato soltanto su una ragazza di 21 anni, nel giugno 2023, in modalità compassionevole.
Durante i successivi cinque interventi, invece, specialisti sono arrivati da centri europei di eccellenza, come Dublino, Monaco e Varsavia. Dispostivi di questo genere aprono nuove speranze e migliori prospettive di vita per i pazienti. "Fino a pochi anni fa, pazienti con estese dilatazioni dell’efflusso destro dovevano sottoporsi a interventi chirurgici complessi, ma ora, grazie alla clessidra, possiamo trattare in modo mininvasivo circa il 70-80% dei casi rispetto all’attuale 40%", ha poi concluso il dottor Butera.