Indagato il nonno dell’unico indagato per l’omicidio di Thomas Bricca: perché ha distrutto i video?
Favoreggiamento. Di questo è accusato il nonno di Mattia Toson, indagato per l'omicidio di Thomas Bricca ad Alatri, provincia di Frosinone. Sono due gli indizi che gli investigatori stanno cercando di verificare sul suo conto: l'anziano avrebbe fatto sparire le telecamere di sicurezza installate in casa con relative schede di memoria e in secondo luogo avrebbe tentato di distruggere una pistola scacciacani. Perché lo ha fatto? La notizia è stata anticipata dal Messaggero e, stando a quanto riporta l'agenzia Ansa, è stata confermata dall'avvocato della famiglia di Thomas Bricca. All'uomo è stata contestato contestata proprio per il possesso della scacciacani, la violazione della legge sulle armi.
Domani i genitori di Thomas saranno ricevuti dai pm
Nella giornata di domani i genitori di Thomas, Paolo Bricca e Federica Sabellico, saranno ascoltati dal procuratore capo di Frosinone, Antonio Guerriero. Nell'interrogatorio che si è svolto nei giorni scorsi, Mattia Toson ha ribadito di non essere responsabile della morte del ragazzo e ha confermato di avere un alibi solido che proverebbe la sua presenza in un luogo lontano da quello in cui è avvenuto l'agguato mortale.
L'ipotesi dello scambio di persona
Lo scorso 27 febbraio Mattia Toson, coetaneo di Bricca, è stato interrogato per sei ore dai magistrati che, al termine, non hanno emesso alcun fermo. Si tratta di uno dei due fratelli che pochi giorni dopo la morte del 19enne erano andati dai carabinieri per rendere dichiarazioni spontanee sull'agguato.
Toson è stato indicato come coinvolto nell'omicidio da alcuni testimoni, soprattutto da un amico di Thomas, che ha sostenuto la tesi dello scambio di persona: quel proiettile era in realtà destinato a lui, che era vestito allo stesso modo di Bricca. Il suo giubbetto, di colore bianco, era praticamente identico. Uno scambio di persona, insomma.
Il movente dell'agguato a Thomas Bricca
Le indagini, comunque, proseguono per individuare il movente dell'agguato. A quanto pare il corpo sarebbe stato sparato come ritorsione per scontri tra gruppi rivali di ragazzi avvenuti pochi giorni prima del fatto. In particolare, il sabato precedente un ragazzo sarebbe stato spinto con violenza. Un episodio, questo, che avrebbe provocato la reazione del gruppetto rivale.
L'arma del delitto, tuttavia, non è stata ancora ritrovata. Si tratterebbe di una pistola a tamburo, come dimostrato dagli esperti balistici. Non è stato ritrovato neanche lo scooter in sella al quale due giovani avrebbero sparato il colpo che ha ucciso Thomas. Forse, l'ipotesi dei pm, è stato distrutto.