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Incidente sul Gra: chi era Danilo Pastorelli morto in moto, lascia sua moglie e due gemellini

Si chiamava Danilo Pastorelli, aveva 41 anni, una moglie e due gemellini, lavorava come capo officina. È morto in moto nell’incidente di ieri mattina sul Gra.
A cura di Alessia Rabbai
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Danilo Pastorelli è il quarantunenne morto nell'incidente stradale tra un'auto e la sua moto sul Grande Raccordo Anulare di Roma avvenuto ieri mattina, venerdì 29 dicembre. Era sposato e padre di due gemellini, lavorava come capo officina presso la società Carpoint. Sul suo profilo Facebook si legge: "Non esiste non lo posso più fare. Esiste: lo posso fare, ma meglio di prima". Una frase che esprime quale fosse il suo temperamento.

I messaggi di cordoglio a Danilo Pastorelli

La notizia della scomparsa improvvisa di Danilo Pastorelli si è diffusa rapidamente sui social network e la comunità scossa per la perdita si è stretta intorno alla famiglia, in attesa che vengano fissati i funerali per dargli l'ultimo saluto. Tanti i messaggi di cordoglio anche apparsi sui social network. Tra questi Stefano scrive: "Notizie che non vorresti mai ricevere. Riposa in pace Danilo". E Alissa: "Buon viaggio".

L'incidente sul Gra in cui è morto Danilo Pastorelli

Danilo Pastorelli aveva quarantuno anni e ieri mattina quando è morto sul Grande Raccordo Anulare di Roma era in sella alla sua moto. Secondo quanto ricostruito finora stava percorrendo il Gra all'altezza tra le uscite Magliana e Pisana verso Fiumicino, quando si è scontrato con un automobilista che avrebbe fatto una manovra azzardata. Pastorelli dopo l'impatto è stato sbalzato dalla moto, ha fatto un volo di diversi metri ed è finito sull'asfalto.

Il decesso è sopraggiunto praticamente sul colpo a causa delle gravi ferite e traumi riportati, che non gli hanno purtroppo lasciato scampo. Sul posto è giunto il personale sanitario con diversi mezzi di soccorso, ma per Danilo non c'è stato purtroppo nulla da fare. Sull'incidente indagano gli agenti della polizia stradale, che hanno svolto i rilievi di rito. Al vaglio le responsabilità dell'automobilista, indagato per omicidio stradale, come da prassi i due veicoli sono stati sequestrati per successivi eventuali accertamenti.

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