Incidente Roma, l’assessore Patanè a Fanpage: “Faremo nostra parte, ma ciò che è accaduto è disumano”
Un altro terribile incidente sulle strade di Roma. Un bimbo morto a causa di uno scontro provocato da una Lamborghini con a bordo alcuni ragazzi, youtubers del canale The Borderline. Dopo l'incidente in cui è rimasto ucciso lo scorso ottobre il 23enne Francesco Valdiserri, travolto da un'auto guidata da una ragazza ubriaca, il sindaco Gualtieri e l'assessore Patanè avevano promesso di attivare una serie di misure per garantire la sicurezza stradale per le vie della Capitale.
"Sono state avviate tutte le procedure per i tutor fissi che controllano la velocità media. Uno è stato già installato nella galleria Giovanni XXIII e stiamo per attivarne altri sulla via del Mare, nel viadotto del Giubileo, più due autovelox sulla Tangenziale e due su via Isacco Newton", ha spiegato l'assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, ai microfoni di Fanpage.it.
L'amministrazione sta lavorando anche sui cosiddetti ‘black points', cioè tutti gli incroci più pericolosi di Roma (il Campidoglio ne ha individuati 175), quelli in cui è più probabile restare vittima di incidenti: "Siamo partiti e stiamo completando l'undicesimo, quello più grande, su via Nomentana/Corso Trieste. Stiamo andando avanti anche con le ‘zone 30', in cui la velocità massima non può superare i 30 chilometri all'ora. Abbiamo fatto quella di Ostia e finiremo adesso quella del Quadraro. Abbiamo appaltato 30 delle 69 isole ambientali e zone 30. Stiamo continuando anche con il programma delle piste ciclabili, con la loro messa in sicurezza, e dobbiamo terminare 18 chilometri entro il 31 dicembre 2023 come previsto dal Pnrr".
Insomma, spiega Patanè, "l'amministrazione sta portando avanti il programma, stiamo facendo la nostra parte, anche dal punto di vista della sensibilizzazione. Abbiamo fatto una campagna sull'attenzione alla sicurezza stradale, mettendo al centro il non guidare quando si è in stato di ebbrezza, non guidare e chattare nello stesso momento e rispettare i limiti di velocità. Stiamo portando avanti questa campagna nelle scuole, l'abbiamo fatto all'Università di Tor Vergata, stiamo continuando il progetto nelle scuole superiori e soprattutto per i ragazzi che si apprestano a prendere la patente".
Per l'assessore, "fare la nostra parte significa lavorare sull'infrastruttura e sulla sicurezza stradale, sull'educazione e sull'attenzione, poiché questi incidenti sono causati spesso da una disattenzione o per un cattivo comportamento".
Ma secondo Patané il problema è che "nonostante tutto quello che possiamo fare o mettere in campo, accadono situazioni come queste: c'è chi decide di mettersi alla guida con uno stato di alterazione pari a tre volte il limite consentito di alcolici, nel caso di Francesco Valdiserri, oppure, come in questo caso in cui è morto un bimbo, c'è chi si è messo alla guida per fare della velocità un elemento per sentirsi grande e importante. Questo, non capendo invece che avevano nelle mani un'arma carica pronta a sparare in qualsiasi modo e a uccidere. Possiamo migliorare l'infrastruttura, e lo faremo, possiamo lavorare sui semafori, sui dossi, sulla velocità, ma non riusciremo mai a prevedere casi come quello di Francesco o come quello di Casal Palocco. Ciò che è successo a questo bambino è senza una logica ed è disumano".