Incidente Immobile, il Comune non vuole risarcire l’attaccante che ora fa causa
A oltre tre mesi dall’incidente che il 16 aprile ha visto coinvolti il capitano della Lazio, Ciro Immobile, e il tram della linea 19 la faccenda sembra ancora ben lontana dalla sua conclusione: è di questa mattina infatti la notizia che il Comune ha negato il risarcimento al calciatore. Come riferito dal Messaggero, Assicurazioni di Roma ha detto “no” alla richiesta di indennizzo presentata da Immobile tramite il suo avvocato, sia per i danni subiti dalla sua auto, sia per i giorni di prognosi riconosciuti allo stesso e alle figlie.
La risposta di AdiR, compagnia assicurativa del Campidoglio che rappresenta Atac, è stata chiara: la mutua ha comunicato all’avvocato dell’attaccante, Elvis Doraci, di “non poter aderire alle richieste, poiché, allo stato attuale, non si ravvisano elementi di responsabilità a carico della società Atac nella causazione dell’evento”. Continueranno quindi gli accertamenti, ma la stessa compagnia chiarisce che “non possono costituire motivo di aspettativa in termini di risarcimento da parte del nostro assicurato”.
Ma Immobile e il suo legale non demordono, e in tutta risposta studiano una nuova richiesta di indennizzo, convinti che la responsabilità del sinistro sia dell’autista del tram 19: il calciatore è quindi pronto a portare la questione davanti ai giudici del tribunale civile.
Lo scambio di denunce
Che tra le parti non fosse stato trovato un punto d’incontro relativamente alla responsabilità dell’incidente era chiaro già dalle scorse settimane, quando tra Immobile e il conducente di Atac c’era stato un fitto scambio di denunce, che ha spostato la questione sul piano penale.
Il dipendente dell’Azienda per la mobilità di Roma Capitale, infatti, aveva denunciato l’attaccante della Lazio per lesioni personali gravissime, scontate per 106 giorni di prognosi. Dall’altro lato, immediata la risposta dell’avvocato Doraci, che ha presentato a sua volta querela a nome del calciatore e delle sue due figlie, avendo riportato 20 giorni di prognosi il padre e 30 e 50 giorni le figlie. Si dovrà quindi attendere ancora per scoprire la fine della vicenda, che passerà ora al tribunale.