Incidente Casal Palocco, legale Di Pietro: “Ha chiesto perdono e si è preso tutta la responsabilità”
"Quelle che ha rilasciato in aula sono dichiarazioni autentiche, la diretta espressione di un ragazzo che implora il perdono perché si è veramente reso conto della gravità di ciò che è successo". A parlare, a Fanpage.it, è Francesco Consalvi, l'avvocato di Matteo Di Pietro, il ragazzo condannato a quattro anni e quattro mesi per l'incidente di Casal Palocco in cui è morto un bambino di cinque anni e a cui è stata applicata la pena accessoria della revoca della patente.
Per l'incidente, avvenuto il 14 giugno 2023, è stato incriminato solo il 20enne. "Si è assunto tutta la responsabilità, dichiarandosi pronto a rispondere di ogni conseguenza senza alcuna riserva", aggiunge il legale, "al punto da specificare che tutte le persone che erano in macchina con lui non possono essere ritenute responsabili, perché alla guida dell'autovettura c'era solo lui, e quello che è successo non sarebbe dovuto accadere".
Per la prima volta, Di Pietro ha potuto parlare in presenza della madre del bimbo morto lo scorso 14 giugno. La donna era alla guida della Smart centrata in pieno dalla Lamborghini con a bordo i membri dei The Borderline, i quali in quei giorni giravano una delle loro sfide social da pubblicare su YouTube. "Eravamo preparati, oggi non è stata una sorpresa – ha dichiarato l'avvocato della donna, Matteo Melandri -. Resta la tragedia per una famiglia, per una madre. Oggi abbiamo una condanna che rispettiamo ma che non potrà restituire la vita di un bimbo di 5 anni". Nel corso dell'udienza, Di Pietro ha dichiarato che in futuro si impegnerà in progetti sulla sicurezza stradale, un proposito che definisce un suo ‘obiettivo sociale'.
Nell'incidente rimasero ferite la donna e la figlia più piccola, fortunatamente non in modo grave. Per il piccolo di cinque anni, invece, non c'è stato nulla da fare: le sue condizioni di salute sono apparse sin da subito disperate, ed è morto poco dopo l'impatto con la Lamborghini.
Secondo l'accusa, il ragazzo andava troppo veloce su via di Macchia Saponara, ben oltre limite consentito (50km/h)in quel tratto. Di Pietro non è riuscito a frenare in tempo quando la Smart ha cominciato la manovra per girare su via Archelao di Mileto, centrando l'auto proprio dalla parte dove era seduto il bambino.
Di Simona Berterame e Natascia Grbic