Incidente Argentario, morto Andrea Giorgio Coen: “Doveva essere nella sua galleria di via Margutta”
Andrea Giorgio Coen non doveva neanche essere su quella barca, il sabato di solito lavora alla galleria che dirige al civico 65 di via Margutta, specializzata in tappeti e arazzi. Nome conosciuto nella strada che accoglie pittori, antiquari e galleria, è rimasto ucciso nell'incidente nelle acque dell'Argentario avvenuto nel pomeriggio di sabato 23 luglio. Coen viaggiava su una una barca a vela diretta in Sardegna con alcuni amici. Doveva essere ad accogliere i clienti nella sua galleria, ma aveva accettato di portare l'imbarcazione attraverso il Tirreno per un weekend di svago.
La dinamica dell'incidente in cui è morto Andrea Giorgio Coen
Ora il corpo del 59enne si trova presso l'obitorio dell'ospedale di Orbetello, in attesa che il magistrato titolare del fascicolo per omicidio colposo dia il via libera al trasferimento per le esequie. Andrea Coen è rimasto incastrato sotto lo scafo del "Fireline 58", il grosso motoscafo battente bandiera danese che ha speronato la barca a vela. A bordo si trovavano una coppia con i due figli ventenni. Ancora da chiarire la dinamica del violentissimo impatto: i resti del natante a vela e del motoscafo sono stati posti sotto sequestro.
Incidente Argentario: Anna Claudia Cartoni è ancora dispersa
Sono ormai praticamente nulle le speranze di trovare in vita Anna Claudia Cartoni, l'ex ginnasta di sessant'anni a bordo della barca a vela con il marito Fernando Manzo, imprenditore rimasto ferito e attualmente ricoverato in ospedale. La donna era molto conosciuta nel mondo dello sporta livello internazionale, come allenatrice e come arbitro di gara. Aveva da poco dato alle stampe un libro che racconta la sua esperienza di mamma di una figlia nata con una grave disabilità. "Irene sta carina. Una vita a metà", il titolo del volume, centosessanta pagina in cui ha raccontato la sua vita al fianco della figlia assieme al marito, tra ostacoli, gioie e momenti difficili.