Incendio Ponte di Ferro, s’indaga per dolo: le fiamme forse appiccate per colpire i clochard
Sarebbe stata accantonata la pista delle fiamme partite dal fornelletto di una persona senza fissa dimora: l'incendio divampato al Ponte di Ferro a Roma, lo scorso 2 ottobre, avrebbe piuttosto un'origine dolosa. E ad appiccarlo, secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, potrebbero essere stati dei cittadini. Un attacco incendiario contro i clochard che da tempo abitavano in alloggi di fortuna sulle rive del Tevere, e che dal giorno del rogo sono scomparsi. Solo per un caso nessuno si è fatto male. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Porta Portese, che negli ultimi mesi hanno raccolto testimonianze e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza. Dai video però, non si è ancora riuscito a capire se qualcuno è andato sotto al ponte per appiccare il fuoco. Non sarebbero state trovate immagini dei minuti prima dell'incendio, né nei filmati delle telecamere della zona, né in quelli artigianali. E così, per ora, nessun nome è finito nel registro degli indagati.
L'incendio al Ponte di Ferro e l'inizio delle indagini
Le fiamme al Ponte di Ferro sono divampate la sera del 2 ottobre. I residenti della zona hanno cominciato a sentire la puzza di fumo, la luce nelle case è andata via per qualche minuto: quando si sono affacciati ai balconi, hanno visto l'inferno di fiamme che avviluppava il ponte. Subito sono accorsi i Vigili del Fuoco, le operazioni di spegnimento del rogo sono durate diverse ore. All'inizio si era ipotizzato che l'incendio fosse partito da un fornelletto a gas, usato da un clochard per cucinare o per scaldarsi. Ma dopo settimane di indagini, questa pista si è affievolita sempre di più, fino ad arrivare all'ipotesi del dolo. I carabinieri stanno cercando di rintracciare le persone senza casa che vivevano lungo il Tevere, per capire se abbiano visto qualcosa che potrebbe essere utile alle indagini.