Incendio Colli Aniene, il bollettino medico: tre feriti gravi ancora intubati, dimesso il bambino
La Regione Lazio ha diffuso poco fa il bollettino medico sulle condizioni di salute delle persone rimaste ferite nell'incendio che ieri pomeriggio ha devastato una palazzina a Colli Aniene, quartiere alla periferia Est di Roma lungo via Tiburtina, provocando anche una vittima.
Da quanto è stato reso noto i tre pazienti rimasti feriti in maniera grave sono ancora intubati e in prognosi riservata all'ospedale Sant'Eugenio. "Una paziente si trova ancora ricoverata presso il reparto di Rianimazione. Altre due persone, con ustioni rispettivamente sul 30% e sul 12% del corpo, sono ricoverate nel Centro grandi ustionati. Tutti e tre i pazienti restano intubati e in prognosi riservata. Le loro condizioni sono costantemente monitorate e verranno valutate nelle prossime ore", si legge nella nota.
Dall'ospedale San Giovanni sono stati dimessi due dei tre feriti arrivati nella giornata di ieri, mentre dall'Umberto I è stato dimesso solo un paziente sui nove ricoverati ieri: "Gli altri otto restano ricoverati per ulteriori accertamenti: tre sono privi di sintomatologia e prossimi alla dimissione, per tre è necessaria una nuova Tac toracica e due necessitano di ulteriori cicli in camera iperbarica". Dimesso il bambino che era stato ricoverato.
Il giorno dopo l'incendio del palazzo che ha distrutto le loro case, i 78 sfollati tentano di riprendere in mano le loro vite e riprendersi dallo choc. Quasi tutti hanno perso letteralmente tutto, e attendono di sapere come e dove vivranno nei prossimi mesi: è molto difficile pensare che chi abitava nel corpo centrale della palazzina potrà rientrare in tempi brevi, più ottimisti gli inquilini delle palazzine laterali. Intanto si prova a fare luce anche sulle origini dell'incendio, e sotto accusa finisce la ditta e il cantiere di ristrutturazione dell'edificio, e in particolare i materiali di scarto e di lavoro mai rimossi. I vigili del fuoco hanno seguito ancora oggi nuovi rilievi: il primo obiettivo è stabilire l'origine dei "botti" sentiti dai condomini primi del diffondersi delle fiamme.