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Incendio all’ospedale di Tivoli: “Dichiarando lo stato di emergenza avremmo tempi più veloci”

Tivoli è alla ricerca di soluzioni dopo che l’incendio che si è abbattuto qualche notte fa ha distrutto il San Giovanni Evangelista, ospedale che ospitava un bacino di più di 300mila persone. “Dobbiamo valutare ogni possibilità, senza escludere neppure la richiesta di stato di emergenza”, ha rivelato a Fanpage.it la consigliera comunale Francesca Chimenti.
A cura di Beatrice Tominic
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L'incendio all'ospedale di Tivoli.
L'incendio all'ospedale di Tivoli.

Dopo l'incendio che ha colpito l'ospedale di Tivoli, la priorità è stata cercare soluzione che potessero aiutare nell'immediato i pazienti in cura al San Giovanni Evangelista. Alcuni sono stati trasferiti in altri centri, in altri casi sono stati trasferiti gli stessi reparti. "Dichiarare lo stato di emergenza potrebbe aiutare ad ottenere una soluzione più veloce", ha dichiarato a Fanpage.it la consigliera comunale Francesca Chimenti che specifica: "Non dobbiamo scartare alcuna possibilità".

Le soluzioni per la sanità

Secondo alcuni informazioni raccolte, si sarebbe trattato di una questione di tempo: il San Giovanni Evangelista sarebbe stato forse dismesso e sostituito da un grande ambulatorio dopo la costruzione del Nuovo Ospedale Tiburtino. Il progetto di quest'ultimo esiste da anni, eppure se ne stimano almeno altri cinque per la sua costruzione: sembra, però, che i tempi della burocrazia siano stati accelerati dalla tragedia improvvisa di qualche sera fa. E mentre il piano prevede che pazienti ed emergenze vengano smistati fra le strutture del Casilino, Umberto I e Pertini e fra quelli di Subiaco, Palestrina e Colleferro fuori dalla capitale, continua la ricerca delle possibili soluzioni.

Nella giornata di ieri è stata allestita la tensostruttura. "È stata organizzata all'interno della palestra in cui sono stati fatti evacuare i pazienti nella notte stessa dell'incendio – ricorda a Fanpage.it la consigliera comunale Francesca Chimenti – Ma questa non può essere che una soluzione temporanea: nel tentativo di sopperire alla mancanza dell'ospedale, si stanno creando disagi a tutti quei ragazzi e quelle ragazze che usufruiscono dello stabile nelle ore di educazione fisica. Sostanzialmente è in atto una battaglia fra diritto allo studio e diritto alla salute".

La proposta: "Lo stato di emergenza velocizzerebbe le attività"

Poi la proposta: "Dobbiamo prendere in considerazione tutte le possibilità. Magari ripensare al Palazzetto dello Sport, per i due anni di coronavirus adibito a centro vaccinale, come struttura di prima emergenza. La priorità – continua – è capire quanto sia forte l'interesse della Regione ad agire: serve ridurre i tempi per trovare una soluzione pratica ed efficiente".

Anche la consigliera, come in precedenza, prende in considerazione i centri più vicini: "Non troppo distanti si trovano le strutture sanitarie di Subiaco e di Palombara, parzialmente dismesse, ma – azzarda – magari serve valutare un piano emergenziale visto l'ampio bacino di persone che si servivano dell'ospedale di Tivoli". E poi ammette: "Non sono ancora arrivate notizie dalla regione: forse dichiarando lo stato di emergenza si potrebbe riuscire a trovare un modo per rendere più efficiente il quadrante est della capitale".

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