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Incendiata l’auto di Massimo Vallati, promotore del ‘calcio sociale’ al Corviale: “Sappiamo chi è stato”

La denuncia di Massimo Vallati su Facebook: “Questa notte hanno dato fuoco alla mia macchina davanti al Campo dei Miracoli. La cultura della giustizia fa veramente paura”.
A cura di Enrico Tata
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Qualcuno ha incendiato l'automobile di Massimo Vallati, ex calciatore, responsabile di Calciosociale, la società sportiva senza fini di lucro che da anni è impegnata in progetti di promozione della legalità nel quartiere romano di Corviale.

Ha scritto Vallati su Facebook:

Questa notte hanno dato fuoco alla mia macchina davanti al Campo dei Miracoli.
Ringrazio gli autori per l'attestato di stima e importanza nei miei confronti, una certificazione sulla bontà delle nostre politiche e azioni di inclusione e cultura della legalità attuate dai nostri formatori ai ragazzi del territorio.
La cultura della giustizia fa veramente paura.

Sappiamo chi è stato, sappiamo la sofferenza e il dolore che attanaglia i loro cuori, cresciuti in casa e fuori in ambienti tossici e degradati, vi perdoniamo ma pentitevi perché sappiamo che sapete fare azioni molto più dignitose e belle di queste.

Quanto allo stato cittadini non abbiate paura di denunciare e ribellarvi la partita la vinciamo Noi.

Quanto alle istituzioni è ora di svegliarsi il tempo è scaduto dovete solo fare quello che ci siamo detti in questi anni, farlo e farlo subito!!!

Dalle istituzioni e dal mondo dello sport sono tante le voci che si sono levate per esprimere solidarietà a Vallati. Dall'amministrazione capitolina, con in testa il sindaco Gualtieri, al ministro dello Sport Andrea Abodi. Il primo cittadino di Roma ha espresso "piena solidarietà e sostegno allo straordinario lavoro che Massimo Vallati, con il suo progetto di ‘calcio sociale', porta avanti a Corviale".

La città di Roma, ha aggiunto il sindaco, "sarà sempre dalla parte di chi lavora per difendere la legalità e per promuovere inclusione e coesione sociale. Ma adesso è necessario che tutte le istituzioni accendano i riflettori su questo quartiere, perché i tanti investimenti che pure stiamo mettendo in campo per rilanciare la qualità degli edifici, gli spazi comuni, il verde e i servizi rischiano di non bastare. È arrivato il momento di sederci tutti insieme in una stanza e di stabilire una strategia integrata di intervento che faccia capire davvero come, sia alle istituzioni sia a chi come Massimo si impegna ogni giorno sul territorio, le intimidazioni non facciano paura e che, anzi, produrranno un maggiore impegno comune e una più costante presenza dello Stato. Il cambiamento a Corviale non si fermerà".

Questo, invece, il commento del ministro Abodi: "Quanto successo questa notte a Massimo Vallati è la riprova che quando si occupano spazi in modo sano, rispettoso e al servizio della comunità, la criminalità si sente colpita pesantemente e ritiene che proseguire nelle intimidazioni possa fermare chi ha fatto della socialità e della legalità la propria missione. Non succederà né ora, né mai".

"A Massimo, agli amici del CalcioSociale di Corviale e a tutta la comunità alla quale va la mia piena e profonda solidarietà – continua la nota del ministro -, dico che lo Stato è presente, come dimostrato più volte in questi anni, e continuerà senza esitazioni al fianco di Calcio Sociale e di tutte le esperienze che coniugano lo sport con la socialità, l'educazione e il rispetto, nella piena legalità. Sempre avanti, insieme".

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