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In poche ore due stabilimenti in fiamme sul lungomare: costa sta succedendo a Ostia

Indagini ancora in corso sugli incendi divampati ieri in due stabilimenti di Ostia. Il minisindaco Mario Falconi: “Nessun allarmismo”.
A cura di Enrico Tata
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"Nessun allarmismo", ha detto il presidente del Municipio X di Ostia, Mario Falconi. Ma le indagini sugli incendi che hanno colpito ieri, ad istanza di poche ore, due stabilimenti balneari del Lido continuano a tutto campo e la responsabilità della criminalità organizzata non può essere esclusa. "Lasciamo lavorare le forze di polizia con cui siamo in contatto continuo. Quando avrò un minimo sentore di malavita lo dirò. Ma al momento non voglio urlare a questo. Stiamo attenti, e certamente non ce ne freghiamo. Ma anche le forze dell'ordine ci stanno dicendo di stare calmi. Abbiamo allertato le forze dell'ordine come è ovvio che sia", ha aggiunto Falconi.

Le uniche certezze, al momento, sono che ieri, nel giro di poche ore, due rinomati e storici stabilimenti sono stati danneggiati dalle fiamme. Alle 15,30, in particolare, sono andate a fuoco alcune cabine dello stabilimento balneare le Dune su lungomare Caio Duilio. Poco dopo, un incendio è divampato presso lo stabilimento Belsito di proprietà di Edoardo Moscara, leader di Sib Confcommercio. Quest'ultimo si è augurato, secondo quanto riporta Radio Roma, che "queste cose servano a far abbassare i toni a tutti quanti: a noi e all’amministrazione. Noi siamo imprenditori, vogliamo lavorare e stare in pace con tutti. Se ci sono problemi bisogna risolverli. Così però stiamo andando oltre. Mi auguro che da parte dell’amministrazione tutta si inizi ad avere un dialogo un po’ più costruttivo".

I due roghi potrebbero essere stata opera di uno sbandato che non aveva alcun obiettivo se non quello di incendiare qualcosa , ma quel che è certo che i titolari di entrambi gli stabilimenti danneggiati hanno lottato per anni contro la direttiva europea Bolkesnstein e la ‘liberalizzazione' delle licenze. Come anticipato, comunque, le indaigni sono ancora in corso. Da sottolineare che lo stabilimento Le Dune, di proprietà di Renato Papagni, ex presidente di Federbalneari, è uno dei pochi che non ha la concessione in scadenza (che è prevista nel 2027).

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