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In pandemia Atac taglia ore e stipendi per la sanificazione dei mezzi pubblici

I sindacati sono sul piede di guerra per il taglio delle ore di pulizia e sanificazione di depositi, uffici e mezzi pubblici di Roma gestiti da Atac per la nuova ditta subentrante, che si è aggiudicata la gara d’appalto. Nei prossimi giorni un incontro per ragionare su possibili ammortizzatori sociali.
A cura di Alessia Rabbai
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Atac in emergenza sanitaria per il Covid taglia le ore di pulizia e sanificazione dei mezzi pubblici. Tutto è partito da quindici lavoratori del deposito di Tor Sapienza a rischio esubero e dalla nuova ditta subentrante in Atac, che si è conquistata l'appalto con 500mila euro in meno rispetto alla precedente. La strategia secondo i sindacati che sono sul piede di guerra, sarebbe quella di una riduzione delle ore e, conseguentemente, degli stipendi. Nei depositi di Porta Maggiore e Prenestina si lavora con 1605 ore mensili in meno. Di rimando l'azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico in città ha rassicurato che "non ci sarà nessun taglio ai servizi di pulizia e sanificazione quotidiana e periodica di mezzi, rimesse e uffici – scrive in una nota Atac – La nuova gestione del servizio garantirà tutte le attività e i livelli occupazionali. La ditta subentrante, infatti, si è detta disponibile ad assumere i lavoratori già impiegati nelle attività. E aggiunge, prendendone al tempo stesso le distanze: "È del tutto improprio, inoltre, attribuire ad Atac responsabilità nella gestione dell'appalto, che come è giusto che sia ricade sugli aggiudicatari, così come coinvolgere Atac in una vertenza che riguarda esclusivamente la ditta subentrante".

Sindacati: "Impossibile mantenere standard di pulizia e stipendi"

Sulla questione sono intervenuti i sindacati Filcams CGIL Roma Lazio, Fisascat CISL di Rieti e Roma Capitale e Uiltrasporti Roma e Lazio: "Non comprendiamo come mai Atac continui a negare i tagli, quando in realtà i numeri parlano chiaro – rispondono in una nota – l'ultimo giorno della gestione del servizio da parte dell’azienda uscente, le ore di lavoro a disposizione nei due depositi, ossia quelli di Porta Maggiore e Prenestina, a fronte degli orari individuali dei 43 lavoratori presenti, era di 6418 ore, che la società subentrante ha dichiarato di dover tagliare del 40%, per essere in conformità con l'offerta tecnica sulla base della quale Atac stessa ha aggiudicato l'appalto. L'importo con il quale l'azienda entrante si è aggiudicata il servizio è di 3.519.270,56 euro, mentre quello di aggiudicazione della gara precedente, con cui si pagava il costo del lavoro di tutti i lavoratori e delle 6418 mensili era di circa 3.018.000 euro".

Serve un ammortizzatore sociale

Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali parteciperanno ad incontro per un confronto diretto con l'azienda subentrante, la quale non ha effettuato l'annunciato taglio iniziale del 40%, solo a patto che si potesse ragionare sull'applicazione di un ammortizzatore sociale che riducesse il 25% dell'orario di lavoro, pari a 1605 ore in meno al mese. Secondo i sindacati "questo è l'unico strumento disponibile per evitare licenziamenti collettivi e riduzioni unilaterali dei parametri orari".

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