In corso lo sgombero dell’occupazione Berta Caceres alla Caffarella
Sono arrivati i blindati in forze e la Digos ed è iniziato lo sgombero dell'occupazione dell'occupazione ecologista "Berta Caceres" alla Caffarella. L'intervento delle forze dell'ordine arriva a poche ore dalla convocazione ufficiale di un tavolo di discussione tra occupanti istituzioni, alla presenza dei minisindaci di VII e VIII Municipio (su cui insiste il Parco dell'Appia Antica), dell'assessorato al Patrimonio di Roma Capitale e della Regione Lazio, in particolare dell'assessorato alla Transizione Ecologica di Roberta Lombardi. Se trattativa ci sarà dunque sarà a occupazione finita.
Lo spazio di via della Caffarella 13, occupato lo scorso 5 marzo, sembra dunque destinato a tornare vuoto e abbandonato. Bene di un privato passato successivamente alla Regione Lazio e da questa messo all'asta senza successo nel 2018, è stato successivamente trasferito all'agenzia pubblica Invimit per essere venduto. Una destinazione quella dell'uso privato del bene vuoto ormai da anni, fortemente contestato dal comitato di occupazione determinato a farne uno spazio di riflessione sulle pratiche ecologiste e per coniugare giustizia sociale e climatica. Gli attivisti all'interno sono stati identificati e denunciati
"Nonostante sia arrivata ieri la conferma di un tavolo di trattativa da parte della Regione Lazio, la questura e la prefettura hanno deciso comunque di procedere con il sequestro e lo sgombero. Questo scelta gravissima avviene il giorno prima del Global Strike sul clima. – scrivono gli attivisti – Questo spazio abbandonato dalle istituzioni da dieci anni era stato liberato per essere restituito alla collettività". Poi l'attacco alle istituzioni: "Non lasceremo che le scelte poliziesche e repressive del Comune e della Regione Lazio distruggano i valori ecologisti e transfemministi che sono alla base del nostro progetto politico. Le istituzioni, che dagli eventi di stamattina si dimostrano sottomesse alle scelte dell'apparato repressivo, ancora una volta si schierano contro i processi di partecipazione cittadina e in totale contraddizione con tante belle parole su ambiente e sostenibilità".