Imma Battaglia candidata alle primarie di Roma: “Non solo la Lega vuole affossare il Ddl Zan”
Imma Battaglia, storico volto dell'attivismo dell'associazionismo Lgbtq+ della Capitale, ha lanciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Il prossimo 20 giugno sfiderà Roberto Gualtieri e gli altri candidati ai gazebo fisici e virtuali da cui uscirà il prossimo candidato sindaco di PD e alleati. A sostenere la corsa di Battaglia Liberare Roma, la rete della sinistra civica animata tra gli altri dall'eurodeputato Massimiliano Smeriglio e dal minisindaco di Garbatella Amedeo Ciaccheri.
"Perché ho scelto di accettare questa sfida? Ma per amore", scandisce Battaglia come se parlasse dell'ovvio. "Perché amo profondamente questa città, sono nata a Portici ma sono arrivata a Roma nel 1985, sono romana da oltre trent'anni. – prosegue – E mi fa male vedere la città triste, brutta, depressa. È come se fosse una mia fidanzata con un male incurabile e io non fossi in grado di aiutarla… ma nella vita un po' la sindrome della crocerossina ce l'ho e non potevo non metterci la faccia. Vorrei lanciare questo messaggio ‘Roma si salva se l'amiamo tutte e tutti', non esiste un supereroe o una supereroina che da solo o da sola salva la città".
Accanto a lei ci sarà un pezzo importante sinistra cittadina, amministratori locali, centri sociali, comitati, giovani delle associazioni, "una sinistra storica e anche tradizionale radicata nei territori", a cui si affianca un nuovo tipo di attivismo. E Battaglia è pronta alle novità, soprattutto quando si parla di digitale e di rete: "Di mestiere faccio l'ingegnera, l'informatica è il mio mondo e senza dubbio il modo migliore per diffondere questa impresa folle è la rete! Nel 2021 non possiamo continuare a parlare o agire come si faceva nel secolo scorso. Il tema delle infrastrutture di telecomunicazioni e dell'abbattimento del digital divide è fondamentale per una sinistra nuova".
"Quando ero in consiglio comunale ho fatto nascere la commissione smart city perché nel 2013 mi rendevo conto che bisognava accelerare il passaggio, Roma deve essere modernamente antica". Parlando di nuove piattaforme per l'organizzazione della città, di tecnologie al servizio di un nuovo modello di sviluppo, arriviamo a parlare della passata esperienza amministrativa di Imma Battaglia, che è stata in Campidoglio durante gli anni dell'amministrazione di Ignazio Marino come consigliera comunale. Un'esperienza che definisce "importante", soprattutto che gli ha fatto conoscere la macchina amministrativa e la politica non solo di piazza,
Un altro tema da tempo discusso, senza mai essere risolto o affrontato in maniera definitiva, è la governance di Roma Capitale. Imma Battaglia e Liberare Roma sono tra i sostenitori di una riforma dell'assetto amministrativo della città, soprattutto con l'idea di cedere più poteri ai territori e in particolare ai municipi. "Bisogna riorganizzare tutto: governo, processo, amministrazione. Credo molto che Roma non può rimanere organizzata in comune e municipi che non hanno autonomia fiscale. È un modello che non funziona più, che è fallito", spiega. Anche perché in una città con l'estensione di Roma Battaglia invita a ripensare proprio l'idea di centro e periferia. "Parlare soltanto di un centro e della periferia è anacronistico. – spiega – Parliamo di una città di 1285 chilometri quadrati, dov'è il centro e dov'è la periferia? Che cosa è il centro cosa è la periferia? Il centro nel nostro programma è la vita delle persone, dovunque ti trovi a vivere la tua vita all'interno della città deve essere una centralità"
In ultimo chiediamo un giudizio sull'operato della sindaca Raggi in tema di diritti civili e non facciamo in tempo a finire la domanda per ricevere un lapidario: "Non pervenuta". "Con Ignazio Marino abbiamo istituito il registro delle unioni civili, riconosciuto i matrimoni fatti all'estero tra persone omosessuali, oltre a tante iniziative simboliche ma dal portato politico importante. Virginia Raggi? Non pervenuta, mi dispiace".
E anche sul Ddl Zan Battaglia fatica a reprimere la rabbia per il rischio che venga affossato nelle pastoie parlamentari: "Una domanda a cui è molto complicato per me rispondere senza far notare che oggi al Governo ci sono PD, M5S e Lega. Come tutti sanno sono state rifatte le commissioni e nella trattativa interna alla maggioranza, qualcuno ha deciso che alla Lega andasse la commissione giustizia. Ma non lo sapevano che da lì sarebbe passato il Ddl Zan?". Il confronto e lo scontro di idee per il futuro di Roma e non solo è iniziato, e Battaglia vuole dire la sua.