Il XV Municipio dice no all’impianto a biogas, Torquati: “Siamo contrari, non si può fare a Cesano”
"La posizione è già quella espressa a dicembre in aula consiliare, dove ci siamo espressi tutti all'unanimità: non siamo semplicemente contrari alla localizzazione di per sé, ma perché crediamo sia frutto di un piano industriale di Ama sbagliato. Chiediamo ne venga fatto un altro per arrivare a migliori soluzioni, e ci mettiamo a disposizione dell'amministrazione comunale per trovarli. Non siamo però d'accordo a localizzare l'impianto in quella zona". A parlare ai microfoni di Fanpage.it è Daniele Torquati, presidente del XV municipio. Uno dei quattro impianti biogas approvati dalla giunta capitolina si trova a Cesano, nel territorio amministrato da Torquati. Il minisindaco dem è contrario a questa scelta, ma si è messo a disposizione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri per trovare insieme nuove soluzioni. Che non prevedano un impianto in quella zona.
Secondo quanto dichiarato da Torquati, la localizzazione dell'impianto a Cesano "ha innumerevoli limiti da tanti punti di vista diversi, compreso quello della viabilità. Senza contare che la Valutazione d'impatto ambientale (Via) fatta all'epoca per il compostaggio, non può essere usata per un altro impianto anaerobico. Anche perché nella Via c'è scritto che Ama si impegnava a non realizzare più nessun impianto di questo tipo nella zona. Ci sarà da ricominciare tutto da capo, ma siamo favorevoli alla revisione del piano per cercare altre soluzioni".
I nuovi impianti di raccolta e trattamenti rifiuti a Roma sono stati autorizzati ieri dal Comune di Roma con l'approvazione di due delibere di progetti con deleghe ad Ama Spa, in modo da partecipare ai bandi del PNRR. "Capisco l'esigenza dell'amministrazione comunale di partecipare al PNRR partendo da quelle progettazioni già pronte, ma la Via non può essere la stessa e non vanno bene. Crediamo sia stato fatto un errore e sprecata un'opportunità: quell'impianto non può essere finanziato. Non siamo contrari al compostaggio perché non lo vogliamo sotto casa, ma perché serve una progettazione adeguata. E quella non lo è".
Di Alessia Rabbai e Natascia Grbic