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Il virus rialza la testa a Roma e nel Lazio, impennata dei casi: quando arriva il picco dei contagi

Secondo l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, la curva dei contagi è destinata ad aumentare per almeno due o tre settimane.
A cura di Enrico Tata
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Contagi Covid in netta crescita a Roma e nel Lazio. Da alcune settimane i casi giornalieri stanno crescendo e il picco di questa ondata, secondo le stime della Regione Lazio, verrà raggiunto soltanto a metà luglio. L'aumento è dovuto alla diffusione della sottovariante di Omicron Ba.5, molto più contagiosa rispetto alla prima variante Omicron.

Casi Covid in crescita a Roma e nel Lazio, ricoveri ancora bassi

Nel Lazio l'incidenza è schizzata a 853 casi ogni 100mila abitanti e i contagi giornalieri hanno raggiunto ieri hanno raggiunto quasi quota 10mila. Numeri simili non si vedevano nella Regione della Capitale da fine marzo, inizio aprile. Nonostante questo, i numeri dei ricoveri continuano, per il momento, a restare bassi: il tasso di occupazione è meno del 10 per cento per quanto riguarda i ricoveri ordinari e meno del 4 per cento per quanto riguarda i posti letto nelle terapie intensive.

Quando arriva il picco dei contagi nel Lazio

Secondo l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, la curva dei contagi è destinata ad aumentare per almeno due o tre settimane. Il picco, per quanto riguarda Roma e Lazio, verrà probabilmente raggiunto intorno alla metà del mese di luglio. Fino ad allora i casi giornalieri, secondo le stime della Regione Lazio, continueranno ad aumentare. "Il virus sta rialzando la testa, rinnovo invito a usare mascherina", ha dichiarato D'Amato.

Mascherine di nuovo obbligatorie al chiuso?

D'Amato ha detto di aver proposto al governo di rendere nuovamente obbligatorie le mascherine al chiuso: "Spero che questa proposta sia valutata attentamente anche per salvaguardare la stagione turistica nel momento in cui ci sono decine di migliaia di casi a livello nazionale, significa che andranno in isolamento centinaia di migliaia di operatori della ristorazione e degli alberghi. Questo potrebbe pregiudicare questa importante stagione turistica, anche per l'economia".

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