Il Viminale rilascerà il permesso di soggiorno alla moglie di Satnam Singh, il bracciante morto a Latina
Il Viminale rilascerà il permesso di soggiorno alla vedova di Satnam Singh, il bracciante indiano morto dopo che il datore di lavoro lo ha abbandonato in strada con un braccio mozzato. A riportarlo è l'Adnkronos. Al momento il Viminale sarebbe in attesa dei tempi tecnici e del nulla osta della competente autorità giudiziaria, dopodiché la donna riceverà il documento. Sia lei sia il marito lavoravano a nero nell'azienda dove lunedì scorso si è consumata la tragedia. Sfruttati insieme ad altri lavoratori indiani, pagati pochi euro all'ora, speravano prima o poi di regolarizzare la propria posizione avere finalmente il permesso di soggiorno.
Per la morte di Satnam Singh è indagato Antonello Lovato, datore di lavoro dell'uomo e titolare dell'azienda in cui è avvenuto l'incidente. L'uomo è accusato di omicidio colposo, omissione di soccorso e violazione delle disposizioni in materia di lavoro irregolare. Sarebbe stato lui, in base a quanto ricostruito, ad abbandonare Singh in strada con il braccio mozzato, l'arto messo in una cassetta della frutta accanto al corpo straziato dell'uomo. La moglie del 31enne ha inoltre dichiarato che Lovato aveva sequestrato loro i cellulari per impedirgli di chiamare i soccorsi. Solo quando l'uomo è stato scaricato davanti la sua abitazione il collega sarebbe riuscito a chiamare il 118. Dal momento dell'incidente a quello della telefonata sarebbero passate quasi due ore.
In un'intervista rilasciata al TG1 Renzo Lovato, padre dell'imprenditore indagato, ha dichiarato che l'incidente è stato una responsabilità di Satnam. "Una leggerezza del lavoratore", l'ha definita, "costata cara a tutti noi". Nessuna parola sul fatto che il figlio non ha soccorso il 31enne, perdendo minuti preziosi, nessuna parola sulla brutalità di quell'abbandono in mezzo alla strada, con Satnam in fin di vita scaricato dal furgoncino come se non contasse nulla.