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Il sindaco di Fiumicino in consiglio comunale: “”La bandiera palestinese se la metta al c…”

Il centrosinistra aveva chiesto di esporre la bandiera palestinese in solidarietà alla popolazione di Gaza, decimata dall’inizio della guerra. Una mozione rifiutata dalla maggioranza, con la frase shock pronunciata dal sindaco.
A cura di Natascia Grbic
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Gonnelli mentre viene allontanato dall'aula
Gonnelli mentre viene allontanato dall'aula

"La bandiera palestinese se la metta al c…". Così il sindaco di Fiumicino Mario Baccini ha risposto in aula dopo la mozione (rifiutata) presentata dal centrosinistra. I consiglieri di opposizione avevano chiesto che fosse esposta la bandiera palestinese in sostegno alla popolazione di Gaza, decimata dall'esercito israeliano. 40mila morti, di cui almeno 15mila bambini, dall'inizio del conflitto. La maggioranza di centrodestra ha però rifiutato la mozione, scatenando le polemiche dell'opposizione, che è stata fatta allontanare dall'aula.

Seduto tra il pubblico è rimasto Mauro Gonnelli, storico esponente di centrodestra e candidato a sindaco nel 2013. Gonnelli, da sempre vicino alla causa palestinese, ha continuato a sventolare la bandiera della Palestina e a chiedere alla maggioranza di esporre la bandiera. Per tutta risposta, il presidente dell’aula, Roberto Severini, ha fatto allontanare Gonnelli, dicendo ‘la bandiera se la metta al collo'. Una frase a cui ha fatto eco quella di Baccini, con un molto meno elegante "se la metta al c…".

Il sindaco Baccini ha poi dichiarato di aver trovato "pretestuoso e irresponsabile il tentativo di voler far apparire il Consiglio Comunale come insensibile di fronte all'escalation brutale delle azioni militari contro i civili, un'accusa priva di fondamento e smentita dai contenuti del nostro ordine del giorno", e ha definito la protesta "manovre politiche di basso livello, incompatibili con i valori e gli obiettivi che distinguono la mia amministrazione".

"Adesso va di moda far finta che le tragedie non esistano – ha commentato Gonnelli in serata – Quello che mi dà però fastidio è che alcuni, per cercare di tamponare una figuraccia, vogliono dargli un significato politico, dicendo che quella rabbia nasconde una manovra per mettere in imbarazzo la maggioranza. Non lo fate, perché uccidete per la seconda volta la memoria di quei civili e quei bambini. E siccome a loro ci tengo molto, vi invito a prendere atto che avete perso un'occasione: bastava un minuto, e sareste stato un comune e un presidente del consiglio meritevole. Avete perso una seconda occasione, che era quella di tacere.

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