Il ruolo di Denis Verdini nell’inchiesta per corruzione in Anas: per i pm era lui “mente e stratega”
Nella serata di ieri si è diffusa la notizia che tra gli indagati della procura di Roma non c'è soltanto Tommaso Verdini, ma anche suo padre Denis. L'inchiesta riguarda presunti illeciti negli appalti Anas e tra i reati contestati c'è anche la corruzione. Per questo, il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare che riguarda sei persone, tra cui il figlio dell'ex senatore di Forza Italia. Gli altri sono due dirigenti Anas, due imprenditori e il socio di Verdini.
Le indagini sulle commesse Anas
Le indagini riguardano il ruolo della Inver srl, società di lobbing di Tommaso Verdini e Fabio Pileri. Secondo i pm, il gruppo di Verdini avrebbe ricevuto somme di denaro camuffate come consulenze fittizie, con lo scopo di avvicinare dirigenti dell'Anas e acquisire informazioni riservate. In cambio, i soci della Inver avrebbero promesso raccomandazioni in sedi politiche e istituzionale ai dipendenti Anas indagati. In pratica, in cambio di favori per i clienti imprenditori avrebbero ‘promosso' a livello politico i dirigenti Anas coinvolti.
Secondo gli inquirenti, il sistema consisteva in reciproci scambi e vantaggi: informazioni riservate per i clienti dei Verdini, economici per la Inver e i suoi soci, e appoggio politico per avanzamenti di carriera per i dirigenti Anas.
L'obiettivo della Inver, ha ricostruito la procura di Roma, era quello di favorire i clienti nelle gare bandite da Anas, promettendo in cambio lo sfruttamento delle loro conoscenze politico istituzionali e i rapporti con i vertici Anas. Una frase di Tommaso Verdini intercettata: "Un dirigente è evidente che ci tratta il cliente meglio perché sa che noi possiamo dargli una mano".
Grazie a questo, i dirigenti Anas indagati avrebbero fornito atti e capitolati in corso di stesura e non ancora pubblicati, informazioni riservate su procedure in corso, e si sarebbero attivati per risolvere problematiche a favore degli imprenditori coinvolti.
Il ruolo di Denis Verdini, mente e stratega della Inver
Per i pm un ruolo decisivo lo ha svolto anche Denis Verdini. Perché era l'unico in grado, dati i suoi trascorsi, di far valere il suo peso politico sui referenti ai vertici di Anas e al contempo garantire ai dirigenti indagati favori in termini di riposizionamenti interni o nuovi collocamenti lavorativi. Questo grazie al cambio di esecutivo e, quindi, a un governo ‘amico'.
Secondo gli inquirenti, Denis Verdini è socio di fatto della Inver e percepisce in nero una parte delle somme ricevute dalla società. Non solo: decideva sulla strategia generale della Inver ed era colui che assicurava sponde e appoggi istituzionali tali da poter promettere avanzamenti di carriera in Anas o ricollocamenti. Gli incontri politico istituzionali si svolgevano, per i pm, in casa dei Verdini o anche al ristorante del figlio, PaStation, che si trova nel cuore di Roma, a pochi passi dalla Camera.
"Si ha conferma che Verdini interviene sugli imprenditori in merito agli importi da corrispondere alla Inver", scrive il gip nell'ordinanza. Nelle intercettazioni più volte Tommaso Verdini fa riferimento a 20mila euro da corrispondere in nero ogni mese al ‘quarto socio', cioè al padre, definito dagli inquirenti mente e supervisore della strategia Inver.
In un'intercettazione Denis Verdini mette a confronto il suo nuovo lavoro con il "potere" che aveva in passato: "Ora si gioca un'altra partita, meglio eh! Devo dire anche meglio, perché per me è tra le più pulite, molto più faticosa. Allora siccome io le cose le so, ti dico avete fatto un capolavoro".