Il rettore di Roma Tor Vergata Levialdi Ghiron: “Giubileo ed Expo un’opportunità per l’ateneo”
Nel corso dell'anno accademico 2021-2022 ha accolto quasi 30mila studenti: è l'ateneo di Roma Tor Vergata, secondo ateneo della capitale. Alla sua guida, dopo che il suo predecessore Orazio Schillaci è diventato ministro della Salute, si trova il rettore Nathan Levialdi Ghiron: Fanpage.it lo ha incontrato per conoscere le nuove sfide e le opportunità dell'università all'interno della città di Roma.
Sono passati quaranta anni dalla fondazione di Roma Tor Vergata, cosa rappresenta questo anniversario per l'ateneo?
Si tratta di un evento importante non soltanto dal punto di vista celebrativo, ma anche per inaugurare un nuovo modo di comunicazione fra l’ateneo e la città, gli enti con cui interagiamo quotidianamente e la popolazione. Tor Vergata Quaranta è stata l’occasione per mettere a fuoco questa nuova metodologia attraverso cui interagire con la popolazione, con i cittadini, non soltanto laziali e romani, ma anche a livello internazionale attraverso una serie di eventi che sono stati organizzati. Credo che questo rappresenterà un nuovo modo di comunicare anche per il futuro.
Il settore scientifico, storicamente punto di forza dell’ateneo, continua a crescere nel ranking delle università: allo stesso modo stanno migliorando anche le materie umanistiche…
Nelle materie scientifiche e economico sociale abbiamo riconfigurato e nuovamente avuto dipartimenti di eccellenza, quindi il dipartimento di Economia e Finanza, quello di Scienze e Tecnologie Chimiche, il Dipartimento di Matematica. Ma anche sul fronte delle scienze umanistiche stiamo progredendo molto grazie ad un forte impegno da parte del dipartimento stesso che ha investito tanto non soltanto sul fronte della formazione, ma anche e soprattutto dell’attività di ricerca che ha dato degli ottimi risultati che ci consentono di continuare a crescere.
Il suo predecessore, Orazio Schillaci, adesso siede al governo come ministro della Salute. Il suo è un mandato di continuità?
Si tratta di un mandato di piena continuità rispetto a quanto è stato realizzato dal professor Schillaci: io ero prorettore vicario, mi onoro di aver contribuito ai risultati raggiunti fino a questo momento. Stiamo continuando nella direzione di sviluppare nuove attività e nuove linee sul fronte della didattica e della ricerca. Dal punto di vista della didattica attraverso due nuovi corsi di laurea, uno in Psicologia, che poi dovrà progredire anche con una laurea magistrale ed uno in Veterinaria che ha richiesto un periodo di gestazione importante, ma che rappresenta una vera e propria opportunità di crescita.
Sul fronte della ricerca le sfide derivano dalla prosecuzione delle attività già iniziate negli scorsi anni e dalla capacità di puntare sulle risorse offerte del PNRR su cui abbiamo dieci linee di attività e decine di ricerche attraverso collaborazioni e progetti di vario tipo.
A questo proposito, cosa è l’orientamento Next Gen?
L’orientamento Next Gen è un progetto che ci consente di poter prevedere un orientamento agli studenti in entrata per far sì che si minimizzi il tasso di abbandono una volta che arrivano in università. Questa tendenza può dipendere da diverse ragioni. La prima può essere l’aver fatto una scelta non in linea con quelle che erano le proprie aspettative: un periodo per “acclimatarsi” può riuscire a far emergere all’interno del singolo studente o potenziale studente quelle che sono le proprie aspirazioni, le proprie inclinazioni e scegliere il percorso migliore. Una seconda linea, invece, consente di affinare le conoscenze di base e, in seguito, affrontare nel migliore dei modi il percorso di studi.
Roma Tor Vergata è al centro di molti progetti futuri per la città, dal Giubileo a Expo 2030. Come vivete questo essere università e vettore di crescita per la capitale?
Ne siamo chiaramente contenti ed onorati: per noi rappresentano sfide ed opportunità da cogliere. Naturalmente per raggiungere questi obiettivi è necessario un lavoro di collaborazione con le tante istituzioni. Il primo fattore per far sì che queste iniziative possano crescere nel migliore dei modi è quello legato ai trasporti. Credo che un sistema trasportistico efficace che veda il potenziamento, soprattutto della metropolitana, rappresenti una vera chiave di volta per il successo di queste iniziative. Un sistema trasportistico efficace consente non soltanto di decongestionare il traffico, ma anche e soprattutto di raggiugnere in tempo molto rapidi un territorio che vale veramente la pena di essere vissuto e consente, una volta raggiunto, di poter offrire una serie di opportunità a visitatori, studenti e tutto il resto della comunità che svolge attività all’interno del campus come, ad esempio, i fruitori del nostro Policlinico che raggiungono la struttura e che possono avere accesso anche ad altri servizi.
Quando si affaccia dal suo ufficio e vede la Vela di Calatrava che cosa pensa?
Vederla completata rappresenta una grande opportunità: oggi è del Demanio. Credo che ci possano essere le condizioni per raggiungere un livello di progettualità che consente di offrire alla città notevoli opportunità di impiego.
Cosa vorrebbe dire ai ragazzi e alle ragazze che si iscriveranno all’università?
Suggerirei di ascoltare loro stessi, le proprie passioni, le proprie inclinazioni, le proprie aspirazioni. Il nostro ateneo ha fra i valori fondanti quello dell’inclusione, della parità di accesso e dello sviluppo delle competenze da tutti i punti di vista. Non devono pensare a quelle che possono essere le attività che possono garantire loro i migliori impieghi possibili, anche perché non possiamo sapere quali saranno i mestieri più richiesti quando usciranno dall’università.