Il regista Michael Bay accusato della morte di un piccione sul set: “Non è vero, amo gli animali”
"Nessun animale coinvolto nella produzione è stato ferito. Come in nessun altro progetto nei miei 30 anni di carriera", queste le parole di Michael Bay alla rivista The Wrap. Il regista è stato accusato della morte di un piccione sul set 6 Underground, film Netflix girato in Italia, fra Roma e Firenze.
Proprio nel corso delle riprese, come scrive il Corriere della Sera, un dolly, un carrello con annessa gru utilizzato nel cinema per le riprese dall'alto, avrebbe involontariamente ucciso l'animale: la segnalazione dell'episodio sarebbe partita proprio da qualcuno della troupe che avrebbe allegato anche una foto dell'accaduto.
La difesa del regista
Nel nostro Paese, il piccione è considerato un esemplare di uccello appartenente alla fauna selvatica e, pertanto, è vietato danneggiarlo, ucciderlo o catturarlo: uccidere un piccione sarebbe un atto di bracconaggio.
"Come è noto, sono un amante degli animali – si è sempre difeso Michael Bay che, fra gli altri, ha diretto anche Armageddon e Transformers – Spero di poter dimostrare estraneità davanti a una corte". Il regista avrebbe delle prove che potrebbero smentire la segnalazione: "Abbiamo sia dei video che diversi testimoni che dimostrano la nostra estraneità e smentiscono quella foto che offre una storia falsa", ha spiegato.
Le autorità italiane, secondo quanto raccontato dal regista, gli avrebbero offerto la possibilità di pagare una multa per chiudere il contenzioso, ma lui si sarebbe opposto per non risultare colpevole.
Il commento dei legali
Da Netflix non è ancora arrivato alcun commento, mentre i legali del regista, Fabrizio Siggia e Filomena Cusano, hanno dichiarato: "È assolutamente falso che il nostro assistito sia accusato dell’uccisione di un piccione, ma solo di una presunta, mancata vigilanza come responsabile del set per l’utilizzo dei volatili in una scena del film “6 Underground”. Il processo riguarda l’ipotesi dimaltrattamenti ad animali, e si sta svolgendo al Tribunale di Firenze". Anche i due avvocati, inoltre, hanno parlato dell'esistenza di testimoni oculari e video dal set: "Bay, da convinto animalista, ha rispettato con rigore tutte le regole per l’utilizzo degli animali nel cinema".