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Il rapper di Assalti Frontali Pol G condannato a 16 mesi per spaccio di hashish e marijuana

Nuova condanna per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti per Pol G, rapper del gruppo Assalti Frontali. Condannato a 16 mesi di reclusione con rito abbreviato sarà sottoposto all’obbligo di firma. Il musicista ha giustificato la necessità di vendere marijuana con la crisi dello spettacolo dal vivo connessa alla crisi innescata dalla pandemia.
A cura di Redazione Roma
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"Io un cannone me lo merito! Io un cannone me lo merito!", è stata una delle hit del gruppo rap Assalti Frontali che, particolarmente noti a cavallo tra gli anni '90 e i 2000, del suo antiproibizionismo così come della sua militanza politica non hanno mai fatto mistero. Oggi uno dei membri della band Pol G, al secolo Paolo Bevilacqua 57 anni, è stato condannato a sedici mesi di reclusione al termine del processo per rito abbreviato per detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti. Non finirà in carcere vista la scarsa entità della pena, ma dovrà rispettare l'obbligo di firma quotidiana in questura così da poter continuare a lavorare con la musica.

I fatti risalgono allo scorso 29 settembre quando le forze dell'ordine perquisiscono in maniera mirata il suo appartamento nel quartiere Pigneto, scoprendo poco meno di un etto di hashish e quattro grammi di marijuana. L'anno prima Pol G era finito nei guai per ragioni identiche: il 15 ottobre era stato arrestato, trovato in possesso dei sei chili di hashish e marijuana.

Il cantante: "Costretto a vendere marijuana per la crisi Covid"

Nel corso delle udienze il cantante ha sempre giustificato la necessità di vendere stupefacenticon la crisi legata alla pandemia di Covid-19 che, con la chiusura degli spettacoli dal vivo, non gli avrebbe permesso di lavorare. Nel corso del primo procedimento Bevilacqua viene condannato a due anni, pena ridotta a a un anno e mezzo in appello. Ora il giudice ha intimato al cantante di incorrere più nella giustizia.

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