Il pugile Nino La Rocca a processo per lesioni: “Ha picchiato la moglie davanti al bambino”
Cheid Tijani Sidibe, meglio conosciuto come il pugile Nino La Rocca, è finito a processo per lesioni contro l'ex compagna. Il campione dei pesi welter nel 1989 e quasi vincitore del titolo mondiale nel 1984 è stato denunciato da un amico di famiglia e dalla donna, che nell'udienza di ieri hanno fornito la loro versione su quella drammatica sera, in cui La Rocca avrebbe pestato la moglie davanti al figlio piccolo.
Il fatti risalgono al 19 settembre 2018. Secondo quanto riportato ieri in aula da un testimone, quella sera la moglie di La Rocca l'aveva chiamato disperata, raccontandogli di essere stata presa per il collo e sbattuta contro il muro. "Piangeva e mi chiedeva aiuto, perché lui stava spaccando tutto. Sentivo molto rumore in sottofondo, il bambino che piangeva e il compagno che urlava prendendola a parolacce", le parole dell'amico, riportate da Il Messaggero. Che ha aggiunto: "Era molto impaurita, ha detto che le aveva messo le mani addosso come per strangolarla e che era poi riuscita a scappare".
L'uomo si è precipitato all'abitazione della coppia, trovando la donna fuori casa, impossibilitata a entrare. La Rocca era chiuso dentro con il bambino e a quanto pare le stava impedendo di entrare. A quel punto sono stati chiamati i carabinieri: dopo il loro intervento, la situazione è tornata alla normalità.
Nino La Rocca è stato denunciato, e adesso dovrà affrontare il processo. L'uomo, oggi 63enne, è stato uno dei nomi più importanti della boxe italiana. Nato nel 1959 a Port – Étienne, in Mauritania, da padre maliano e madre siciliana, è cresciuto tra Francia e Marocco prima di approdare in Italia, dove avviò la sua carriera. Lottò molto per avere la cittadinanza italiana: durante una trasmissione condotta da Gianni Minà in cui Nino La Rocca era ospite, telefonò l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini per comunicargli che gli era stata data, e l'avrebbe ottenuta ufficialmente nei prossimi giorni.