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De Angelis chiede scusa per canzone antisemita: “Provo orrore e imbarazzo”. La comunità ebraica protesta

Il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun sulla canzone in cui Marcello De Angelis definisce gli ebrei una “razza di mercanti”. “Ripudiamo i luoghi comuni dell’antisemitismo e le vergognose distorsioni della verità storica”, dichiara.  Ora Francesco Rocca non può più far finta di niente.
A cura di Valerio Renzi
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Il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlum è intervenuto pochi minuti fa su Facebook, commentando la canzone di Marcello De Angelis in cui si parla di "razza di mercanti" riferito agli ebrei, come portato all'attenzione da Fanpagenella giornata di oggi. Non è una esplicita richiesta di dimissioni a Francesco Rocca, ma il tono del comunicato è senza dubbio duro: "Oggi Fanpage.it riporta che Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione della Regione Lazio, è l’autore di una canzone dal titolo “Settembre nero”. Un testo che riprende stereotipi antiebraici e distorce gli avvenimenti storici, elogiando il terrorismo palestinese macchiatosi di imperdonabili atrocità a danno di innocenti atleti israeliani nell’attentato del settembre del 1972 presso il villaggio olimpico di Monaco. Ripudiamo i luoghi comuni dell’antisemitismo e le vergognose distorsioni della verità storica".

Rocca aveva salvato De Angelis dalle polemiche seguite alle sue dichiarazioni  in difesa di Mambro e Fioravanti sulla strage di Bologna. Oggi le opposizioni sono tornate con durezza a chiedere all'esponente della destra di fare un passo indietro, e a Francesco Rocca di prendere le distanze e allontanare De Angelis.

Poco dopo le parole di Fadlun arrivano lescuse di De Angelis: "Il testo della canzone “Settembre Nero”risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato". "Negli ultimi vent’anni anni la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa – prosegue De Angelis – Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare", conclude

A prendere la parola, come esponente istituzionale ma anche in quanto ebreo, è stato anche l'assessore Zevi, che si è rivolto così al diretto interessato: "Caro De Angelis, io sono ebreo, ma non sono un mercante – come se fosse un insulto esserlo – non appartengo a nessuna “razza" e non sono uno stupratore di donne. Con quale supponenza il Portavoce della Regione Lazio tenta di giustificare le azioni dei terroristi di Settembre Nero dando responsabilità inesistenti agli ebrei? Mi auguro che il Governatore Francesco Rocca, davanti a un episodio così chiaro di antisemitismo, prenda subito le distanze da De Angelis e lo allontani definitivamente dalla Regione Lazio e da qualsiasi altro incarico istituzionale”.

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