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Covid 19

Il pediatra del Bambino Gesù risponde ai dubbi dei genitori sul vaccino Covid ai bambini

Fanpage.it ha intervistato Alberto Tozzi, pediatra dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, per chiarire i dubbi dei genitori sul vaccino anti Covid-19 nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Domani il V-Day.
A cura di Redazione Roma
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Le vaccinazioni anti Covid ai bambini di età compresa tra cinque e undici anni iniziano domani nel Lazio, con il V-Day pediatrico nell'Istituto di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e in altri hub, con precedenza per i piccoli pazienti fragili. Fanpage.it ha intervistato Alberto Tozzi, pediatra dell'ospedale Bambino Gesù, per chiarire i dubbi dei genitori sul vaccino anti-Covid per la fascia d'età compresa tra i cinque e gli undici anni. Le domande più frequenti riguardano la sicurezza del vaccino. "Siamo tranquilli sotto il punto di vista degli effetti collaterali – spiega – Si tratta infatti di un vaccino che conosciamo bene, perché lo abbiamo utilizzato negli adulti e negli adolescenti: ciò che cambia è solo il dosaggio".

"Con il vaccino si evitano i sintomi gravi"

Ai bambini verrà inoculato il Pfizer in dose ridotta e la seconda dose verrà somministrata a distanza di ventuno giorni. Un altro aspetto che interessa comprendere ai genitori riguarda se con il vaccino c'è la possibilità di evitare di contrarre il Covid-19 o, nel caso d'infezione, di manifestare i sintomi gravi della malattia: "L'efficacia del vaccino è molto alta, nello studio più recente che abbiamo a disposizione si attesta al 91%. Si può contrarre l'infezione da vaccinati, ma con dei sintomi estremamente lievi".

"Vaccinare i bambini per proteggerli"

Vaccinare i bambini, spiega Tozzi, è fondamentale nell'ambito del contenimento della diffusione dei contagi: "In una pandemia mano a mano che la popolazione adulta si è vaccinata e sono rimasti scoperti i bambini, proprio per effetto di una legge matematica, durante la circolazione del virus in una situazione come questa vengono colpiti quelli che non sono protetti – spiega – Vaccinare i bambini significa proteggerli dalle manifestazioni più gravi della malattia, dargli la possibilità di tornare il prima possibile ad una vita normale ed evitare al tempo stesso evitare che possano fare da ponte nel trasmettere il virus ai loro famigliari".

Di Alessia Rabbai e Simona Berterame

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