Il Pd candida Alessio D’Amato alle elezioni regionali del Lazio: è ufficiale
"Alessio D'Amato è il candidato del Pd alle Regionali del Lazio con una preferenza espressa anche da Calenda", ha detto il segretario regionale del Pd del Lazio, Bruno Astorre, a margine dell'evento organizzato al teatro Brancaccio di Roma dall'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. "Martedì si riunirà la direzione regionale. Sarà la coalizione a decidere se fare le primarie, probabilmente la prossima settimana. D'Amato è disponibile a farle". Verdi e Sinistra Italiana? "Lavoriamo perché ci siano anche loro".
"Io do la disponibilità a candidarmi, poi devono essere le forze politiche della coalizione a decidere modi e tempi: l'unica cosa è di fare presto. Noi dobbiamo fare una coalizione unitaria, ovviamente ringrazio Calenda e il Terzo polo per la stima rappresentata, ma dobbiamo puntare all'unita' e ad allargare a tutte le forze del centrosinistra che sono quelle che la scorsa volta hanno vinto le elezioni", ha dichiarato D'Amato, che poi ha aggiunto: "Il Pd è il mio partito, non è che debbo fare appelli, c'è un percorso democratico e quindi si sceglierà insieme".
Ad ascoltare l'intervento di D'Amato in platea molti esponenti del Partito democratico e anche Carlo Calenda, leader del Terzo Polo, che questa mattina aveva dichiarato: "Noi siamo sempre stati dell'idea che Alessio D'Amato, nonostante non sia del Terzo polo, sia un bravo assessore che può fare validamente il presidente. Siamo in attesa che il Pd ci dica se D'Amato va bene anche per loro. Non parteciperemmo alle primarie della sinistra perché non siamo sinistra, siamo un centro riformista. Se vogliono fare le primarie li aspetteremo e ci faranno sapere". E sulla scelta di Gualtieri dell'inceneritore a Roma, i cui lavori come ha spiegato in un'intervista a Fanpage.it partiranno nel 2023, D'Amato dichiara: "Sono pienamente d'accordo con il sindaco".
Chi è Alessio D'Amato, assessore alla Sanità di Zingaretti
Dopo l'annuncio della positività a Covid di Nicola Zingaretti il 7 marzo 2020, Alessio D'Amato è diventato il volto del Lazio nella battaglia al coronavirus. Gli viene riconosciuto di aver ben gestito le ondate pandemiche e di aver organizzato nel migliore dei modi la campagna vaccinale anti Covid. Pesa sulle sue spalle, tuttavia, la condanna in primo grado della Corte dei Conti arrivata a settembre per danno erariale. I fatti risalgono a un periodo compreso tra il 2005 e il 2008 ed è relativa a contributi pubblici erogati dalla Regione Lazio alla Fondazione Italia-Amazzonia onlus.
Regionali Lazio, le primarie del centrosinistra
Non è chiaro il centrosinistra ricorrerà allo strumento delle primarie per individuare il candidato presidente. Oltre a D'Amato nelle scorse settimane si erano fatti avanti il vicepresidente di Zingaretti, Daniele Leodori (che però è anche lui esponente del Pd), e Marta Bonafoni. Sulle primarie D'Amato ha dichiarato: "È una decisione che devono prendere le forze politiche: se ci saranno parteciperò".
Pd e 5 Stelle alle Regionali, un'alleanza al tramonto
Oggi Nicola Zingaretti ha presentato le dimissioni da presidente della Regione Lazio e ha aperto così ufficialmente la corsa alle elezioni per la sua successione che si terranno quasi sicuramente a febbraio 2023. Nonostante gli sforzi del governatore, sarà che il centrosinistra si presenti alle Regionali con la coalizione che lo ha sostenuto in questi ultimi anni, composta da Pd, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo. Due giorni fa Giuseppe Conte ha dichiarato di non essere disponibile ad un'alleanza con il Pd se i dem sosterranno Gualtieri nel progetto del nuovo termovalorizzatore a Roma. Viceversa, Calenda e Renzi hanno escluso qualsiasi alleanza con i 5 Stelle. Queste le parole di Zingaretti in merito alla candidatura di D'Amato: "Puntare tutto su Alessio D'Amato? "Non dipende da me in alcun modo. Siamo in una democrazia, non in una monarchia dove chi c'era prima decide chi viene dopo… io faccio un appello da sempre: contenuti e unità, e oggi vi dico ‘fate le scelte che volete ma siate uniti'".
Roberta Lombardi, esponente storica M5s e assessora alla Transizione ecologica alla Regione Lazio ha smentito Conte e ha aperto all'alleanza con i dem: "Io sono una costruttrice di ponti. Dopo 10 anni nelle istituzioni ho visto tanti testosteronici distruttori più interessati al proprio nome sui social o nei sondaggi piuttosto che a lasciare un segno nel proprio tempo così difficile. Non voglio scrivere anche il mio di nome a questa lunga lista. E per questo fino all’ultimo giorno della mia vita politica attiva cercherò di costruire una regione migliore. Che per me, e anche questo pensavo di averlo spiegato ieri, non può essere compatibile con il perdere a tavolino il governo della Regione Lazio, andando noi e il centrosinistra divisi".