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Il parere dell’ostetrica: “Sì al rooming-in, ma necessario rispettare bisogni di neonati e mamme”

Una delle dottoresse del centro Il Melograno, l’ostetrica Mazza, ha spiegato a Fanpage.it cosa pensa del rooming-in, la pratica di lasciare insieme bimbo e mamma dopo il parto.
Intervista a Dott.ssa Patrizia Mazza
Ostetrica e operatrice della nascita del centro informazione maternità e nascita Melograno, consulente Oms per l'allattamento. Da anni si occupa di accompagnare i neogenitori durante la gravidanza, parto e postparto.
A cura di Beatrice Tominic
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L'ostetrica Patrizia Mazza del centro informazioni Il Melograno.
L'ostetrica Patrizia Mazza del centro informazioni Il Melograno.

Dopo quanto accaduto all'ospedale Pertini dove un neonato ha perso la vita mentre veniva allattato dalla mamma, si parla sempre di più di rooming-in, la pratica che prevede che mamma e bimbo restino insieme 24 ore su 24. In seguito a questo tragico evento, in molti sono intervenuti sul tema del rooming-in: si sono espressi neonatologi e pediatri, compreso il Sin, la Società Italiana di Neonatologia, che ha sempre difeso questa pratica, ritenendola di "fondamentale importanza". Nonostante molti studi ne abbiano garantito l'utilità per avvicinare il neonato alla mamma, la pratica non è obbligatoria.

Cos’è il rooming-in e quali sono i rischi

"Il rooming-in è la possibilità che il piccolo possa attaccarsi al seno tutte le volte che vuole – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Patrizia Mazza, ostetrica del centro di informazione Il Melograno – Questa pratica produce effetti benefici, ma bisogna osservare quello che diciamo alle mamme e ai papà: è necessario rendersi conto di quando si è particolarmente stanchi. E a quel punto, se si ha bisogno di riposare, lasciare che il bimbo o la bimba possa stare nella culletta o in un posto accanto al letto, anche con un familiare che possa eventualmente controllare il piccolo e prendersene cura", ha specificato. "Se si è particolarmente stanco, allora il rischio è quello di non avere la piena consapevolezza di quello che sta succedendo".

Pro e contro del rooming in: la posizione dell’ostetrica

Osservati i bisogni e le necessità dei piccoli e dei genitori, il rooming-in appare come una pratica consolidata e utile; "Tutte le evidenze scientifiche riportano l'importanza  che mamma e bimbo non vadano mai separati: è logico che si debba rispettare le necessità dei due – ha sottolineato l'ostetrica – Fondamentale che ci sia la sorveglianza costante quando stanno insieme. Forse ci vorrebbe proprio una formazione al personale sanitario che sia intorno all'evento nascita".

Il centro di informazioni per i neogenitori

Nel centro in cui lavora, la dottoressa Mazza si occupa di accompagnare le famiglie dai mesi precedenti alla nascita a quelli successivi: "Mi occupo di parti a domicilio in casa maternità, seguo il travaglio a casa e posso entrare in alcune strutture insieme alla coppia di genitori: resto con loro fino a quando non c'è il primo attacco al seno", ha spiegato.

"Il nostro obiettivo è quello di riuscire a far conoscere il più possibile tutte quelle situazioni che una mamma in gravidanza può incontrare, prima e durante il parto – ha detto illustrando le sue mansioni nel centro Il Melograno – Nei primi appuntamenti nel percorso di accompagnamento alla nascita il tema della scelta del luogo del parto: le strutture possono essere diverse per come sono organizzate e per la scelta dei protocolli. Non è sempre facile capire come funzionano guardandole dall'esterno".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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