Il papà e la zia di Patricia, uccisa dai cani a Latina: “Voleva fare la cantante, era il suo sogno”
"Una notizia così non si può accettare, non ci ho dormito ed è assurdo: al solo pensiero di immaginare quello che ha potuto passare in quegli attimi è allucinante. Spero si faccia luce su come è successo, perché ancora non sappiamo niente e ancora non ci danno notizie", dice la zia di Patricia Masithela, la barista 29enne assalita e uccisa da quattro pitbull a Latina.
La zia: "Lascia un bimbo di sei anni, ha lo stesso suo sorriso"
"Speriamo al più presto di capire la dinamica e il perché si trovava lì e perché questi cani l'hanno aggredita. Lei aveva il sogno di fare la cantante, era bravissima. Ha un bimbo di sei anni e lui assomiglia tutto alla mamma, ha lo stesso sorriso", ha detto ancora la parente ai microfoni di Ore14, il programma di Rai 2 condotto da Milo Infante.
Il papà non è riuscito a trovare altre parole per descrivere ciò che prova, se non "rabbia" per quanto accaduto.
Indagini ancora in corso
Le indagini sono tuttora in corso e i contorni della vicenda devono ancora essere chiariti dalle forze dell'ordine. Perché è entrata all'interno della villa fatiscente e abbandonata in piena notte? Che rapporti aveva con il padrone dei cani, un 40enne residente a Latina, con diversi precedenti di droga alle spalle e irreperibile per tutta la notte della tragedia?
Stando a quanto si apprende, la donna è entrata all'interno del giardino della villa ed è stata subito assalita dai cani e morsa in diverse parti del corpo. A chiamare i soccorsi sono stati i vicini, allarmati per le grida disperate della ragazza. Ma l'arrivo delle forze dell'ordine e dei sanitari del 118 è stato inutile: troppo profonde e gravi le ferite riportate. Patricia è morta poco dopo il suo arrivo in ospedale.