Il nipote di Bud Spencer Alessandro Pedersoli preso a pugni: arrestato il secondo aggressore
Arrestato anche il secondo aggressore che ha preso a pugni Alessandro Pedersoli, il nipote di Bud Spencer ad un semaforo. L'episodio risale allo scorso novembre quando Pedersoli, nipote del campione di nuoto e attore morto nel 2016, è stato massacrato di botte da due ragazzi al Lungotevere delle Armi, al quartiere della Vittoria.
Per l'accaduto un altro ragazzo, un ventunenne, è già finito in manette lo scorso primo aprile. Gli agenti hanno poi rintracciato il secondo aggressore, coetaneo del primo e lo hanno arrestato. Nei suoi confronti è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare e per lui, un ventenne, sono scattati gli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico.
Il pestaggio al nipote di Bud Spencer
Il pestaggio è stato molto violento. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i pugni sono volati dopo un forte litigio per la viabilità. Una questione legata al traffico, una freccia non messa o un sorpasso, non è dato saperlo. Ciò che è certo è che si è trattato di un attimo: i due si sono scagliati contro Pedersoli e lo hanno iniziato a prendere a botte. Poi sono scappati. Ma a sei mesi di distanza dal pestaggio, come riporta la Repubblica, sono stati entrambi rintracciati e arrestati grazie alle immagini raccolte dalle telecamere di videsorveglianza che hanno registrato anche la targa dell'automobile su cui viaggiava, una Smart.
Il nipote di Bud Spencer, per quanto accaduto, ha riportato una frattura del pavimento oculare e la rottura di tre denti.
Il racconto di Pedersoli: "Pensavo mi avrebbero ammazzato"
"È stato terribile, pensavo volessero ammazzarmi", ha raccontato il ragazzo ricordando l'episodio, qualche mese dopo quando il primo degli aggressori era già stato rintracciato e arrestato. "È stato un momento terribile – ha dichiarato – Ed è partito dal nulla. Sono scesi dall'auto e mi hanno iniziato a massacrare".