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Il Lazio si prepara alla fase rossa, D’Amato: “550 nuovi posti letto nei prossimi 4 giorni”

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, rivela che si sono avviati i preparativi per l’eventuale “fase rossa” nella regione. Si punta a potenziare ulteriormente la rete ospedaliera con 550 nuovi posti letti suddivisi tra strutture sanitarie e alberghiere. Importante anche il ruolo dei medici di medicina generale: “20mila persone in isolamento domiciliare, cinque per ognuno dei 4mila medici a disposizione”.
A cura di Francesco Muccino
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(La Presse)
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Il Lazio si prepara all'eventualità di una "fase rossa" nella regione. Ad annunciarlo è l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, rivelando che la questione è stata dibattuta nell'ultima conference call sull'emergenza coronavirus, alla quale hanno partecipato tutti i direttori generali e i rappresentanti della sanità privata. L'obiettivo è uno solo: "Salvaguardare Roma e il Lazio". Ciò tenendo in considerazione che, attualmente, il Lazio e la capitale stanno reggendo nonostante il regolare aumento di nuovi contagi che la Regione registra quotidianamente. Per farsi trovare pronti alla possibile fase rossa si procede con il potenziamento della rete ospedaliera sfruttando anche le possibilità offerte da strutture esterne come quelle alberghiere attualmente inattive a causa dell'emergenza sanitaria. E già nei prossimi quattro giorni, spiega l'assessore, saranno operativi "400 posti letto nelle strutture individuate dall’ordinanza e ulteriori 150 posti nelle strutture alberghiere protette", per un totale di almeno 550 nuovi posti.

D'Amato: "Fondamentale ruolo dei medici di medicina generale"

Fondamentale anche l'uso corretto dei canali d'emergenza, motivo per cui D'Amato rivolge ai cittadini "un invito a contattare il proprio medico di medicina generale e a utilizzare la rete dell’emergenza-urgenza in modo appropriato evitando così di mettere ulteriormente sotto pressione i nostri operatori", aggiungendo che "il nuovo Dpcm prevede per le persone in sorveglianza in caso di comparsa di sintomi di avvertire il medico di medicina generale". Il lavoro dei medici di medicina generale è dunque considerato cruciale per l'immediato futuro considerando che "abbiamo in isolamento domiciliare circa 20mila persone. In media sono cinque per ognuno dei 4mila medici che sono in condizione di seguire i propri assistiti utilizzando tutte le tecnologie disponibili". In questo modo si può rispettare l'obiettivo del sistema sanitario regionale di "continuare a salvare vite umane tenuto conto che abbiamo uno dei più bassi livelli di letalità" in ambito nazionale, a fronte di un rapporto positivi/tamponi che nel Lazio viaggia attorno al 7%. D'Amato elogia inoltre "tutti gli operatori del servizio sanitario, a partire dall’area dell’emergenza-urgenza, dei soccorsi e dei dipartimenti di prevenzione", che "stanno facendo uno sforzo straordinario per mettere in sicurezza il sistema e tutelare la salute dei cittadini. C’è un grande spirito unitario che ci consentirà di superare le difficoltà".

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