Il Lazio non è trasparente sui beni confiscati alle mafie: metà dei comuni non pubblica informazioni
Più di cinque comuni su dieci non pubblicano l'elenco dei beni confiscati alle mafie. Su 76 città destinatarie di immobili confiscati, ben 39 non pubblicano l'elenco e le informazioni sul loro sito internet, quasi il 51%. Un piccolo passo in avanti rispetto ai dati del 2022 quando questi dati corrispondevano al 58% del totale per quanto riguarda la regione Lazio.
Questi sono alcuni dei riferimenti pubblicati su "RimanDATI", il terzo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nei comuni, con il contributo dell'istituto Istat e la collaborazione del Gruppo Abele e del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'università di Torino.
La regione Lazio non è trasparente sui beni confiscati
L'ente del Lazio non pubblica correttamente l'elenco dei beni confiscati così come lo richiede il Codice Antimafia e Libera ha registrato anche una risposta negativa rispetto alle sollecitazioni di trasparenza con la domanda di accesso civico.
Sono 37 i comuni destinatari di beni immobili confiscati nel Lazio che pubblicano gli elenchi sul loro sito internet. Mentre sono 39 quelli che non pubblicano le informazioni.
Nel Lazio solo il 14,5% dei comuni pubblicano in formato aperto e il 26% in formato Pdf ricercabile. Inoltre il monitoraggio ha considerato anche altri aspetti importanti riguardanti la vita del bene confiscato: il 52,6% dei comuni non specifica i dati catastali, il 54% non specifica la tipologia e il 64,5% non considera la consistenza (la metratura e gli ettari della confisca).
Bene solo Latina, la peggiore è Rieti
Questa è la rappresentazione dell'attuale situazione nelle province laziali. Il primato negativo va ai comuni della provincia di Rieti, dove i due comuni interessati non condividono comunicazioni in tal senso. Situazione negativa anche per le province di Frosinone (13 su 15 non pubblicano), Viterbo dove sono più della metà le città non trasparenti (4 su 7), dato simile anche a Roma (17 su 35). In positivo invece Latina con solo 3 comuni inadempienti su un totale di 17.