Il Lazio è la regione con più pedoni uccisi in strada nel 2020: boom di morti a Roma
Maglia nera per il Lazio, la regione più pericolosa per i pedoni in Italia. Uno studio condotto dall'Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale (ASAPS) ha comunicato i dati relativi agli investimenti del 2020. La regione più a rischio è proprio il Lazio, con 30 decessi nell'anno appena passato di cui solo 14 nel comune di Roma. A seguire c'è la Lombardia, con 28 morti totali di cui sei nel comune di Milano e la Campania, con 22 decessi. La maggiore causa degli incidenti stradali non è l'alcol, ma la distrazione. Spesso i conducenti delle vetture perdono la concentrazione quando sono alla guida, soprattutto per i cellulari, che vengono compulsivamente controllati anche quando bisognerebbe prestare attenzione alla strada.
Nel 2020 il 55% di pedoni morti in meno
Con la circolazione stradale fortemente limitata dalla pandemia da covid-19, il numero di sinistri in tutta Italia ha subito un forte calo. Il 2018 si era chiuso con 612 morti sulle strade, il 2019 con 534 decessi. Nel 2020, dal primo gennaio al 31 dicembre sono morti 240 pedoni in totale, una media di venti decessi al mese. Il calo è stato del 55%. Secondo quanto riportato dall'ASAPS, in 16 casi l'investitore era ubriaco, in 7 aveva assunto sostante stupefacenti, e in 33 occasioni era fuggito, non prestando soccorso alla sua vittima, ormai esanime in terra. Il numero dei conducenti in stato di ebrezza, precisa l'associazione, potrebbe però essere più alto. Nei casi in cui l'investitore è fuggito, infatti, l'alcol test è stato fatto diverse ore dopo, dando ormai esito negativo.
ASAPS: "Serve più repressione sulle strade"
“ASAPS con il nuovo Osservatorio Pedoni vuole fornire uno spaccato della sicurezza stradale in tempo reale in Italia, partendo proprio dall'utente più debole che è il pedone – ha dichiarato il presidente, Giordano Biserni – Siamo tutti pedoni e vedere che i dati dei decessi sono crollati solo grazie alla pandemia non ci rincuora, come dimostrato dalla ripresa delle croci lungo le strade nei mesi estivi. Non siamo per niente soddisfatti dell’assenza di nuove norme sulla causa principale dei sinistri con pedoni, come quella della distrazione dall’uso del cellulare alla guida. Non possiamo poi dimenticare i 350 casi di pedoni che sono stati ricoverati nelle rianimazioni e terapie intensive, dove poi sono deceduti o che sono stati dimessi con disabilità permanenti, che rappresentano un altro dato su cui riflettere. In Italia le strisce pedonali non sono luogo “sacro” in materia di sicurezza stradale come in tutti gli stati europei, e ci domandiamo quando sarà possibile sanzionare in automatico con telecamere ed agenti la mancata precedenza proprio sugli attraversamenti pedonali, una sorta di “pedovelox”. Serve maggiore attività repressiva sulle strade, visto che le norme prevedono ben otto punti decurtati dalla patente in caso di mancata precedenza. In questi primi giorni dell’anno sono stati ben sei i pedoni morti, con l’Italia in zona rossa. Incredibile".