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Il grido d’aiuto di Claudia: “In una casa famiglia senza lavoro, ora vogliono togliermi i figli”

Claudia, secondo il giudice e gli assistenti sociali, non sarebbe idonea al ruolo di madre, e per questa ragione il Tribunale dei minori ha stabilito l’allontanamento dei suoi figli: il più grande ha 2 anni, il più piccolo 2 mesi e viene ancora allattato. Ma secondo l’associazione Bon’t Worry che la sostiene sarebbe una scelta sbagliata e frettolosa.
A cura di Simona Berterame
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Claudia vive da inizio anno in una casa famiglia insieme ai suoi due figli: il più grande ha due anni, il più piccolo appena due mesi. Ha alle spalle un passato difficile culminato nella relazione con un uomo tossicodipendente, diventato poi il padre dei suoi bambini. La sua condizione di vita precaria ha fatto attivare la macchina degli assistenti sociali e spalancato le porte di una casa famiglia nella Capitale.

Lunedì è arrivata come una doccia fredda la decisione del Tribunale dei minori, un provvedimento che getta Claudia nello disperazione: i suoi bambini saranno collocati in una nuova casa famiglia senza di lei. I due minori verranno portati via anche attraverso l'utilizzo forza pubblica se necessario. Secondo il giudice e gli assistenti sociali, Claudia non sarebbe idonea al ruolo di madre. "Con la ragazza non è possibile istaurare nessun tipo di dialogo costruttivo, tiene la sua stanza in maniera disordinata", scrivono gli assistenti sociali nella relazione consegnata mesi fa al Tribunale dei minori.

Tanto è bastato per chiedere l'allontanamento di un bimbo di due mesi che ancora prende il latte della madre. La donna in effetti non riusciva ad integrarsi all'interno della casa famiglia ed aveva richiesto più volte un trasferimento per lei e i suoi due piccoli. "Claudia voleva andare via e con il nostro aiuto avrebbe potuto farlo già da settembre – spiega la presidente di Bon't worry" Bo Guerreschi, l'associazione contro le violenze di genere che sta seguendo la ragazza – avevamo trovato un alloggio per tutti e tre e anche un lavoro per rendere la madre indipendente il prima possibile ma gli assistenti sociali hanno rifiutato la nostra offerta".

Claudia sa che potrebbero venire a prendere i suoi figli da un momento all'altro. Il giudice ha fissato l'udienza a gennaio 2023, nel frattempo Claudia potrebbe rimanere nella vecchia casa famiglia in forma provvisoria e verranno  fissati degli incontri protetti con i figli. Ma sei mesi di attesa per una prima udienza sono tantissimi quando in ballo c'è l'affidamento di due minori così piccoli. Per questo l'associazione Bont Worry, attraverso il suo legale Luisa De Martino, ha presentato alla Corte d’Appello di Roma un'opposizione urgente per sospendere il provvedimento. L’avvocato ha avuto anche un colloquio telefonico con le assistenti sociali ma l'esito non è stato quello sperato. "Abbiamo davanti un muro, non si apre nessuno spiraglio per noi".

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