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Il grande caldo a Roma è un pericolo anche per la salute: i consigli su come difenderci

Fanpage.it ha intervistato il professor Raffaele Antonelli Incalzi, direttore della UOC di Medicina Interna della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. Ecco i consigli e le buone pratiche da osservare per difenderci dal grande caldo.
A cura di Alessia Rabbai
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Con l'anticiclone africano che ha portato un'ondata di caldo intenso e le temperature fino a punte di 40 gradi è necessario tenere a mente delle buone abitudini che possano aiutarci ad affrontare queste giornate bollenti. A darci consigli utili a come affrontare l'estate rovente è il professor Raffaele Antonelli Incalzi, direttore della UOC di Medicina Interna della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.

Professore, quali sono le buone abitudini da seguire quando fa così caldo per mantenerci in salute?

In presenza di ondate di calore esistono una serie di misure che si possono adottare per limitarne l'esposizione e gli effetti. In casa è opportuno arieggiare la notte e il mattino presto, mantenendo chiuse persiane e finestre nelle ore centrali della giornata. L'uso dei ventilatori deve essere fatto con buon senso, evitando l'esposizione diretta. Per i condizionatori è utile invece usare la funzione ‘deumidificatore', con vantaggio sul piano del benessere personale.

Consigli su alimentazione?

È fondamentale bere, reintegrare i sali minerali, mangiare frutta e verdura freschi. Fare tanti piccoli pasti al giorno per agevolare la digestione. Un'altra buona pratica con il caldo intenso è frazionare le attività quotidiane per cercare di ridurre la produzione di calore da parte del corpo, facendo delle pause, anche nelle attività mentali, per chi è impegnato in lavori intellettuali, perché il caldo può provocare distrazione. Fare la doccia mattina e sera con acqua tiepida, evitando di asciugarsi subito per disperdere maggiormente il calore. Meglio evitare l'uso dell'asciugacapelli.

Serve particolare attenzione per anziani e bambini?

Sì, serve particolare attenzione. I bambini sono solitamente più protetti, quelli molto piccoli, i più esposti alla disidratazione, per i più grandi il riflesso della sete è molto attivo, serve fare attenzione che non vengano esposti troppo al sole e che non giochino in maniera protratta, ma fargli fare delle pause. Il discorso diventa più complesso nell'anziano, che ha una ridotta percezione del caldo, della sete e della sudorazione dovuta all'età. Tutto ciò lo rende più esposto al rischio disidratazione, tanto più se ha patologie, se assume farmaci o ha una mobilità ridotta. Il rischio è un peggioramento complessivo delle condizioni di salute.

È necessario proteggersi dal sole anche in città?

È bene ricordare che occorre proteggersi dal sole anche in città, utilizzando almeno sul viso la protezione solare o un cappello con delle falde ampie, occhiali da sole per proteggere retina e cristallino sensibili all'eccessiva irradiazione, usare indumenti di colore chiaro, traspiranti e prediligendo il cotone.

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