Il generale Mario Buscemi e i 300mila euro di regali a spogliarelliste, la Procura chiede l’archiviazione
La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l'archiviazione per il caso dei 300mila euro di regali da parte del generale di Corpo d'Armata nei confronti di otto spogliarelliste, indagate per circonvenzione d'incapace. Per il pubblico ministero l'ex sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito Mario Buscemi morto a luglio 2024 a 88 anni, quando usava quei soldi sapeva ciò che faceva. Denaro che apparteneva a lui e che lui soltanto poteva decidere come spenderlo.
Questo il quadro ricostruito dalla Procura. Di contro per i famigliari in quei frangenti era incapace di intendere e volere e non si esclude che possano opporsi alla richiesta di archiviazione, assistiti dagli avvocati Paola Picciotto ed Elena Bussotto. L'ipotesi è che le ballerine lo abbiano manipolato, trovandosi allora in un periodo di fragilità. Spetterà al giudice delle indagini del Tribunale di Roma esprimersi sulla vicenda.
Come riporta La Repubblica per la Prcoura Buscemi sarebbe stato sempre lucido e pienamente consapevole delle sue scelte quando faceva regali costosi ad otto spogliarelliste del night club nei pressi del Colosseo, che il militare ha frequentato per dieci anni, dopo essere andato in pensione. Le otto donne che lavoravano nel locale notturno avrebbero fatto a gara per accaparrarsi la sua attenzione, ricevendo appartamenti, automobili, attività commerciali e gioielli.
Centinaia di migliaia di euro, che hanno azzerato i conti correnti di Buscemi, a discapito della sua famiglia, la quale ha presentato un esposto, chiedendo che venga fatta chiarezza sulle uscite del generale. Su una possibile archiviazione della vicenda o sul rinvio a giudizio dovrà pronunciarsi il giudice.