Il fratello di Manuela Petrangeli, uccisa dall’ex a colpi di fucile: “Non l’ha denunciato per paura”
Manuela Petrangeli, la fisioterapista di cinquant'anni, uccisa dall'ex compagno con due fucilate in una strada della periferia di Roma, non avrebbe mai denunciato per paura. Avrebbe temuto che l'uomo, Gianluca Molinaro, potesse uccidere lei e far del male al loro bambino di nove anni. A ribadirlo è stato il fratello di Petrangeli, Alessio: "Non ha mai voluto chiamare le forze dell'ordine perché aveva paura di questo. E invece è finita così".
Gianluca Molinaro non ha risposto alle domande del giudice
A riportare le parole del fratello della cinquantenne è il quotidiano La Repubblica. Nella giornata di oggi, sabato 6 luglio, è iniziata l'autopsia sul corpo della vittima. Al carcere di Regina Coeli, invece, si è svolta l'udienza di convalida del fermo nei confronti del 51enne. Molinaro, accusato di omicidio volontario aggravato e di detenzione abusiva di armi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dagli approfondimenti è emerso che ha alle spalle precedenti per minacce, lesioni, maltrattamenti, resistenza e droga.
Le analisi sui cellulari e sull'arma del delitto
Nel frattempo i carabinieri del comando provinciale hanno sequestrato entrambi i cellulari. Questo potrebbe consentire di ricostruire le persecuzioni quotidiane subite dalla fisioterapista. I militari del Ris stanno esaminando l'arma del delitto: si tratta di un fucile a canne mozze, calibro 12, caricato a pallettoni. L'uomo potrebbe averlo acquistato al mercato nero con l'intento proprio di uccidere la ex compagna, con la quale la relazione si era conclusa tre anni fa.
Petrangeli è stata colpita almeno con sei pallettoni: è morta tra le auto parcheggiate e a pochi passi dalla clinica dove lavorava. A Fanpage.it, una collega ha raccontato che stava andando a prendere il figlio: lei e il piccolo sarebbero dovuti partire per il mare. Attualmente è seguito da una psicologa.