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Il figlio di Gigi D’Alessio si difende in tribunale: “Da 7 anni a processo per un livido, ora basta”

Ieri l’ultima udienza del lungo processo in cui Claudio D’Alessio, figlio del noto cantante napoletano, è imputato per aver aggredito la sua collaboratrice domestica. I fatti risalgono al 2014, quando D’Alessio Jr e Nicole Minetti convivevano nell’appartamento del quartiere Parioli. L’uomo ha di nuovo respinto le accuse: “Da 7 anni a processo per un livido. Non ne posso più dei continui rinvii, ledono la mia reputazione”.
A cura di Luca Ferrero
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Claudio D'Alessio, figlio del cantante Gigi, ieri ha parlato di fronte al giudice della ventunesima aula del tribunale monocratico. Una dichiarazione spontanea nell'ultima udienza del processo iniziato nel 2014, in seguito alla denuncia per aggressione da parte della sua collaboratrice domestica. Per la procura di Roma il figlio del noto cantante napoletano avrebbe addirittura ridotto la governante in uno "stato di semi schiavitù". D'Alessio Jr ha sempre respinto le accuse della donna e ieri ha voluto rispondere a quanti lo accusano di aver scelto una strategia difensiva basata su ritardi e rinvii, finalizzata al raggiungimento della prescrizione.

D'Alessio Jr al giudice: "Non ho interesse a rinviare l'udienza, non ne posso più"

Ieri, all'ora di pranzo, Claudio D'Alessio ha parlato con fermezza dai banchi del tribunale: "Non ho alcun interesse a rinviare il processo perché ogni volta che è fissata una udienza subisco diffamazioni che hanno ripercussioni sotto l'aspetto professionale". Parole che hanno voluto chiarire una volta per tutte la sua posizione difensiva. In molti lo avevano accusato di voler rimandare il più possibile il processo fino a portarlo alla data in cui scatterebbe la prescrizione, ossia il 22 gennaio 2022. La parte civile ha più volte avanzato questo sospetto, che ieri D'Alessio ha respinto fermamente. Nessuna strategia: i continui rinvii, ha dichiarato l'imputato, lederebbero la sua immagine. "Da 7 anni – ha aggiunto – si sta facendo processo per un livido dietro ad un braccio. Non ho interesse a rinviare l'udienza. Non ho mai avuto un confronto con la signora e lo vorrei avere. Non ne posso più".

Il figlio di Gigi ha sempre respinto le accuse nel lungo processo

L'uomo è imputato per l'aggressione ai danni della collaboratrice domestica, avvenuta nella sua abitazione del quartiere Parioli di Roma. I fatti sono del 2014, quando D'Alessio Jr conviveva nell'appartamento con la sua compagna di allora Nicole Minetti. La notte del 5 luglio, la governante sarebbe stata picchiata dopo essere intervenuta in una lite tra D'Alessio e Minetti. La donna afferma di essere stata spinta contro una parete. Diversa la versione del figlio di Gigi, che già ai nostri microfoni aveva dichiarato di essersi difeso da una sedia che la governante avrebbe tentato di lanciargli addosso. L'unico errore, riconosciuto da D'Alessio, è stato quello di non aver mai messo in regola la sua collaboratrice. Si attende la sentenza.

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