Il debito del commerciante da 160mila euro a un milione, l’usuraio: “Ammazziamo te e il cane”
Un debito di 160 mila euro si trasforma in poco tempo in un macigno da un milione. Per un commerciante dell'Appia il calvario inizia con un investimento sbagliato, poi il debito contratto con uno strozzino segna la sua rovina. L'uomo è costretto a chiudere il suo negozio, a dare fondo ai suoi risparmi. Per qualche tempo arriva a pensare al suicidio. Ma, per un fortunato caso, finisce per denunciare tutto alla Polizia di Stato. Oggi, l'usuraio 37enne che l'ha vessato per anni è finito in carcere. Custodia cautelare, ma ai domiciliari, anche per le sue due complici: la mamma di 68 anni e la fidanzata di 27.
Un investimento sbagliato, poi il debito contratto con l'usuraio: la vittima racconta tutto ai poliziotti
All'inizio dell'anno i poliziotti di una pattuglia del commissariato Appio intervengono per un bisticcio in un'attività commerciale. Ma il nervosismo del titolare è sospetto. Gli agenti intuiscono che dietro possa esserci qualcosa di più grosso. Allora provano a rompere il silenzio, giorno dopo giorno. Fino a quando, il commerciante decide di collaborare e racconta tutto. Alla fine del 2018 un finto broker gli offre un investimento dal guadagno sicuro. La vittima decide di investire, entrando così in un vortice senza fine. I soldi svaniscono ed è lo stesso broker a proporgli un nuovo investimento. Il commerciante abbocca di nuovo e chiede la somma ad un 37enne romano che aveva conosciuto in quei giorni. Ma il nuovo investimento sparisce di nuovo, questa volta insieme al sedicente broker. Così, la vittima si trova solo con il suo debito, oppresso dalle continue richieste dell'aguzzino e delle sue complici.
Tasso di usura finale del 221%: arrestate tre persone
Il commerciante comincia ad essere tartassato dalle richieste del 37enne, della sua compagna e di sua madre. Prima con frasi come "siamo in grave difficoltà, per favore restituiteci il denaro", poi con vere e proprie minacce: "ammazziamo te e il cane", "ve mando a dormi alla stazione Tuscolana". Le promesse di ritorsioni spingono la vittima a versare al 37enne un milione e 4 mila euro, tra il 2019 e il 2021. Soldi che finiscono su conti aperti ad hoc in banche londinesi e cipriote. Il tasso di usura finale calcolato è del 221%. Oggi, dopo anni di violenze e sopraffazione, i tre aguzzini sono finiti agli arresti. Sono gravemente indiziati dei reati di usura ed estorsione.