Dove è stato girato il Collegio 7, la location è il convitto Regina Margherita di Anagni
Sta per cominciare una nuova edizione de Il Collegio, il programma in onda su Rai Due: dopo quattro edizioni ambientate in provincia di Bergamo, anche per la settima (come per le due passate), il programma si svolge nel Lazio, in provincia di Frosinone. Per la precisione ad Anagni, la ‘città dei Papi', chiamata così perché è stata a lungo residenza papale ed è stata luogo di nascita di ben quattro pontefici.
Le riprese de sono state realizzate per il terzo anno all'interno del Convitto Nazionale Regina Margherita, che si trova alle porte del centro storico di Anagni: è lì che sono girate le lezioni e le vicende degli e delle studenti anche in questa settima edizione, ambientata nel 1958, ricca di novità, a partire dalla presenza di due diverse classi e dalla presenza di un nuovo corpo docenti formato da otto nuovi insegnanti.
Il Convitto Nazionale Regina Margherita ad Anagni
Il convitto è stato istituito con un regio decreto del 1888 e inaugurato il 22 maggio del 1890. Porta tuttora il nome dell'allora regina Margherita di Savoia, la consorte del re Umberto I. Fu lei ad impegnarsi per raccogliere i fondi necessari a convertire in convitto l'ex convento domenicano di San Giacomo e che risaliva al XII secolo.
Così le cronache raccontano l'inaugurazione del Convitto:
“La Regina… arrivò alla stazione di Anagni. Ad attenderla c’era il sindaco Giminiani e tutta la città con la banda di Gavignano che suonò l’inno d’Italia; poi il landò reale con al seguito tutte le altre vetture si mosse verso la città. Giunto il corteo al Convitto, trovarono la scalinata adorna di fiori; tutti i presenti poi avevano all’occhiello una margherita. La Regina, abbracciata la direttrice che voleva baciarle la mano, entrò nella sala del ricevimento, e qui le furono presentate tutte le maestre… Il sindaco le offrì il dono delle fotografie e della pergamena. Fu eseguito un coro e un saggio ginnico, poi la Regina visitò l’istituto”.
I Convitti Nazionali, come quello di Anagni, avevano questa funzione: "preparare i ragazzi alla gestione del potere ed esercitare un'assistenza diretta ai bisognosi e ai meritevoli". In pratica con i convitti gli alunni dei piccoli paesi potevano frequentare regolarmente la scuola fino al liceo. Oggi il convitto è ancora attivo e frequentato da centinaia di studenti (le riprese sono state effettuate nel periodo estivo): la struttura è composta da quattro piani, di cui uno seminterrato. Possiede un ampio parco di 10mila metri quadrati. L'edificio si sviluppa intorno a un patio centrale e nei seminterrati c'è la palestra.
Al primo piano si trovano gli uffici del Rettore, le aule della scuola primaria, l'aula magna, la cucina e la sala mensa. Buona parte del secondo piano ospita le stanze dove alloggiano gli studenti. Al secondo piano c'è anche una biblioteca con migliaia di testi e il Museo del Convitto. Al terzo piano ci sono le aule della Scuola secondaria di primo grado. Il convitto, inoltre, ospita al suo interno il museo dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana e la biblioteca dell’Istituto di Storia ed Arte del Lazio Meridionale (ISALM). Attualmente c'è una scuola primaria, una scuola secondaria di primo grado e una scuola secondaria di secondo grado, cioè un liceo linguistico e un liceo delle scienze umane, ospitati però in un altro plesso. Le attività svolte all'interno del convitto sono rese pubbliche anche sulla pagina Facebook ufficiale.
Oggi i Convitti come quello di Anagni, continuano a svolgere, si legge sul sito dell'istituzione, "grazie all’impegno dei rettori, degli educatori, degli altri docenti e del personale scolastico tutto, in una cornice di stretta collaborazione con le famiglie, una positiva funzione nel rendere effettivo il diritto allo studio sancito dall’art.34 della Costituzione, nonostante il legislatore sembrerebbe ignorare le Istituzioni educative (non sono neppure citate nella riforma c.d. “buona scuola”)".