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Il consultorio di via Consolata a Bravetta viene chiuso: è l’unico che somministra la RU486 in zona

Si trova nel quartiere di Bravetta, in una posizione strategica vicino alle scuole della zona, è l’unico che somministra la Ru486 nell’XI e nel XII municipio: “Il consultorio di Consolata non può e non deve chiudere”.
A cura di Beatrice Tominic
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Una foto dal presidio alla Asl Roma 3 dello scorso settembre.
Una foto dal presidio alla Asl Roma 3 dello scorso settembre.

Consultori ancora nel mirino a Roma. Alcuni rischiano di essere spostati, altri di vedere i propri servizi dimezzati. E altri ancora, addirittura, la chiusura. A rimetterci sono interi quartieri che resterebbero isolati e senza servizi. È questo il caso del consultorio di via della Consolata, in zona Bravetta, per il quale il quartiere ha iniziato una vera e propria mobilitazione, arrivata fino al municipio.

"Vogliono destinare gli spazi del consultorio ad una casa della salute. La creazione di queste strutture non può che essere un fattore positivo, ma non può avvenire a svantaggio dei consultori, che continuano ad essere visti come servizi sacrificabili. Quando non è così – è la denuncia da parte del collettivo Suburbe – Si trova a pochi passi dalle scuole ed è l'unico autorizzato per la somministrazione della Ru486 per l'interruzione volontaria di gravidanza nei municipi XI e XII: non si può chiudere". Un unicum nella difesa del diritto all'aborto e nel coinvolgimento di ragazzi e ragazze giovani che nel consultorio possono trovare l'aiuto di cui hanno bisogno.

Il consultorio di Consolata, fra scuole e pillola RU486

"La fine dei servizi è arrivata una mattina, in maniera totalmente inaspettata. Ci hanno detto che si sarebbe dovuto spostare al poliambulatorio di Colle Massimo, a largo Quaroni. Ed è subito iniziata la nostra protesta", hanno continuato. Il consultorio per il quartiere di Bravetta rappresenta un centro storico di aggregazione, necessario alla vita di giovani e meno giovani. Ma non è l'unico destinato ad un triste epilogo, sempre più consultori sono a rischio. Dopo la mobilitazione per salvare quello di Garbatella, al largo delle Sette Chiese (in questo caso di competenza della Asl Roma 2), a rischio anche quello di Corviale, chiuso per lavori alla struttura fino a data da destinarsi.  Dopo un presidio a metà dello scorso settembre, da cui non sono riuscite ad emergere risposte, la battaglia per il consultorio a Bravetta non si è arrestata.

Il consultorio in via di Consolata.
Il consultorio in via di Consolata.

"Lo vogliono spostare a Colle Massimo, ma per le persone del quartiere è quasi impossibile da raggiungere senza mezzi propri – continuano da Suburbe – Inoltre la posizione del consultorio in via di Consolata è sempre stata strategica. Si trova vicino alle scuole e, proprio per questo, è sempre molto frequentato da giovani e giovanissimi. Tutto questo, spostandolo, potrebbe cambiare".

Consolata, un consultorio storico

Il consultorio, come racconta chi lo frequenta, è sempre stato un punto di riferimento nella zona. "È stato uno dei primi consultori della capitale e, all'interno di quello che è un quartiere ibrido, come si presenta quello di Bravetta, poteva e può svolgere un ruolo di aggregazione importante per creare quella rete che troppo spesso manca – spiega a Fanpage.it Nadia dell'Assemblea del Consultorio del Trullo e Coordinamento delle assemblee dei Consultori – Per questo continuiamo ad opporci fermamente alla sua chiusura".

La mobilitazione per cercare di ottenere la riapertura del consultorio non si ferma. "Secondo le normative, deve esserne garantito uno ogni 20mila abitanti. Non solo non viene rispettata questa regola, ma si continuano a programmare spostamenti e chiusure – aggiunge ancora Nadia – Il nostro scopo adesso è far comprendere a chi di competenza l'urgenza di lasciare aperto il consultorio. Occorre tornare a svolgere promozione del consultorio con la cittadinanza, anche organizzando passeggiate per le vie di Bravetta o raccolte firme. E poi cercare un nuovo locale che possa ospitare il consultorio".

L'impegno del XII Municipio: "Troveremo nuovi spazi per il consultorio"

Nel frattempo, a seguito della mobilitazione della cittadinanza per il consultorio di Consolata, dal XII Municipio è arrivato l'impegno a trovare nuovi spazi per garantire il proseguo del consultorio, con tutte le attività e i servizi che comporta.

"Non solo per studenti e studentesse, ma anche per generazioni di donne che si sono sentite meno sole qui dentro – precisa a Fanpage.it la consigliera del XII Municipio Concetta Fabrizi – Al presidio di settembre c'ero anche io. E con me, oltre ai collettivi, ad operatrici e operatori, c'erano generazioni di donne. Mi hanno colpito, ad esempio, una nonna, una mamma e una figlia: tutte e tre sono passate all'interno della struttura. E, probabilmente, anche le figlie della nipote potrebbero frequentarla, se soltanto verrà tenuta aperta.  Non è possibile chiudere un luogo di questo genere". Il 3 ottobre scorso, in consiglio municipale è stato predisposto, firmato anche dalla consigliera Fabrizi e votato un atto con cui si chiede la riapertura del Consultorio in via di Consolata.

"La chiusura del consultorio è avvenuta all'improvviso – ricorda la consigliera Fabrizi – Un modus operandi utilizzato anche per il centro prelievi di Colle Massimo/Quaroni, chiuso con un avviso il giorno stesso. In questo caso ho presentato un atto per richiederne la riapertura, avvenuta dopo due giorni con una forte mobilitazione di tutti". Ma i tempi sembrano prospettarsi più lunghi per il consultorio.

Consultori a rischio nel XII municipio: la risposta della Asl Roma 3

Per opporsi alla chiusura del consultorio di Consolata, avvenuta nel giro di una notte e allo stop forzato di quello di Corviale, ora divenuto un consultorio itinerante, è stato chiamato nel mese di settembre un presidio davanti alla Asl Roma 3. Ma, invece che trovare una risoluzione dei problemi, nel corso della protesta ne sono emersi di nuovi. Proprio mentre si cercavano nuovi spazi per ospitare Consolata, è emerso che altri consultori della stessa zona sono a rischio. Si tratta di quello di Colle Massimo (ora ospita alcuni servizi di quello che si trovava in via di Consolata) e quello di Monteverde: in entrambi i casi si tratta di spazi in affitto.

"Il consultorio di Colle Massimo rischia la chiusura momentanea perché il contratto di affitto è in scadenza. Nel frattempo, però, il direttore amministrativo Angelo Scozzafava ha assicurato che in caso di mancato rinnovo la Asl sarebbe disposta a comprare l'immobile – hanno continuato a spiegare dopo l'incontro con la Asl Roma 3 in occasione del presidio – Una situazione simile è attesa anche in quello di Monteverde in via Colautti, dove la chiusura è prevista per scadenza del contratto d'affitto. Anche in questo caso si parla della possibilità di reperire locali all'interno dell'ex ospedale Forlanini dove, però, è già stato avviato un accordo con l'ospedale Bambino Gesù". Almeno un altro quartiere rischia di restare presto senza consultorio. E una nuova mobilitazione è destinata a partire.

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