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Il Consultorio di Corviale finisce col poliambulatorio, ma dovrebbe garantire l’anonimato

Lavori in corso al consultorio di Corviale, nel frattempo le attività si dividono fra i due consultori più vicini. E c’è chi pensa già alla riapertura: “Con i lavori consultorio e poliambulatorio saranno in spazi comuni: addio anonimato e privacy”.
A cura di Beatrice Tominic
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Ancora una volta a Roma il diritto al consultorio è messo a rischio. Ancora una volta, come già avvenuto per quello di via Consolata, succede nel territorio della Asl Roma 3. Ora tocca a quello di Corviale, a largo Emilio Quadrelli. Lo scopo, in questo caso, è nobile: la Asl vuole utilizzare i fondi del Pnrr per riqualificare e ristrutturare gli spazi. Una scelta lecita che, però, rischia di non tenere conto dei disagi nel periodo di cantiere e delle necessità del consultorio a lavori finiti.

La situazione che il consultorio vive in questi mesi di lavori, previsti fino al marzo 2025, non solo non è pratica, ma mette in difficoltà i cittadini: le attività e i servizi previsti, infatti, nei prossimi mesi si divideranno fra i consultori più vicini, quello della Magliana e quello del Trullo, più distanti e difficilmente raggiungibili.

A riapertura effettuata, quando gli spazi saranno condivisi con il consultorio, invece, il rischio è che non venga rispettato l'anonimato delle persone che lo frequentano. "Il problema è sempre lo stesso – dichiara a Fanpage.it Nadia dell'Assemblea del Consultorio del Trullo e Coordinamento delle assemblee dei Consultori – Le cose vengono decise a tavolino senza rispettare le necessità delle persone".

Allarme al consultorio: "Non possiamo rinunciare all'anonimato"

"Fino ad oggi, gli spazi del consultorio e del poliambulatorio, entrambi ospitati al civico 5 di Largo Quadrelli, erano separati. I lavori in corso, che formalmente non sappiamo ancora quanto dureranno, hanno lo scopo di ridimensionare gli spazi del consultorio, a vantaggio del poliambulatorio – spiegano dal collettivo Suburbe – Fino ad ora, soltanto l'entrata nella struttura era in comune. Una volta varcata la soglia, chi andava in ambulatorio procedeva dritto con sala d'attesa e studi degli specialisti, chi si recava in consultorio andava a sinistra e c'era la grande area del consultorio".

Una foto dal presidio alla Asl Roma 3 dello scorso settembre.
Una foto dal presidio alla Asl Roma 3 dello scorso settembre.

Fino ad oggi, ci tengono a specificare, non si sono mai verificati problemi legati al mancato rispetto della privacy. Ma non è possibile garantire lo stesso in futuro: "Dopo i lavori, gli spazi dell'ambulatorio e del consultorio avranno la sala d'attesa comune, perché nella stessa area da un lato ci saranno gli studi dell'ambulatorio, dall'altro le quattro stanze del consultorio. Allo stesso modo, saranno gli stessi per entrambe le strutture anche i servizi igienici. E tutto questo mette sicuramente a rischio l'anonimato e la privacy di chi sceglie di frequentare il consultorio", continuano.

"In parole povere – spiega Nadia dell'Assemblea del Consultorio del Trullo e Coordinamento delle assemblee dei Consultori con un esempio – Chi decide di rivolgersi al consultorio rischia di desistere per paura di incontrare qualcuno che conosce in fila per un esame in ambulatorio. Pensiamo ad una ragazzina che ha bisogno di aiuto, ma che una volta entrata trova in sala d'aspetto la vicina di casa che poi va a raccontare ai suoi genitori di averla vista lì, ma questo è solo uno di tanti esempi".

Lavori in corso al consultorio di Corviale: servizi itineranti fino al marzo 2025

In attesa della riapertura occorre controllare che i servizi continuino ad essere garantiti per tutti e tutte, senza rinunce.

"Adesso si tratta di un servizio itinerante che si sposta nei consultori della Magliana e del Trullo – spiega ancora Nadia dell'Assemblea del Consultorio del Trullo e Coordinamento delle assemblee dei consultori di Roma e del Lazio – Non ci hanno avvertito di quanto sarebbe accaduto, è successo tutto da un giorno all'altro. E non ci hanno neppure fornito una data di riapertura o fine lavori: dicono a marzo 2025. Ma non c'è niente di scritto o formale. Ci siamo solo noi che dobbiamo tenere alta l'attenzione".

Spostare i servizi, però, rappresenta una situazione scomoda e poco pratica per la cittadinanza. "Un territorio mal collegato con i mezzi pubblici, se non addirittura isolato, ha bisogno di un servizio di questo genere. Le persone che non si muovono con i mezzi privati, pensiamo soprattutto a quelle minorenni, hanno difficoltà a raggiungere il consultorio del Trullo così come quello della Magliana, sebbene non siano distanti in linea d'aria", continuano da Suburbe.

Una foto dal presidio alla Asl Roma 3 dello scorso settembre.
Una foto dal presidio alla Asl Roma 3 dello scorso settembre.

Un problema che, però, si trovano ad affrontare anche operatrici e gli operatori. "Organizzare sedute e incontri negli altri consultori diventa estenuante – puntualizza Nadia – Gli spazi sono sempre gli stessi sia alla Magliana che al Trullo (e sono pochi), ma cresce, invece, il numero di persone che ne fa richiesta e uso".

Corviale, chiuso per lavori in corso: "Ma gli spazi saranno ristretti"

Dopo la battaglia per il consultorio delle Sette Chiese di Garbatella dello scorso anno e quella ancora nel vivo contro la chiusura del consultorio di via di Consolata a Bravetta, l'unico che somministrava la RU486 nell'XI e nel XII municipio, mentre si attendono risposte per quelli di Colle Massimo e Monteverde non appena scadranno i contratti di affitto, i riflettori sono puntati su quello che sta accadendo a Corviale.

"Qui, a differenza dell'allarme per il consultorio in via di Consolata, non è prevista la chiusura dello spazio, ma la ristrutturazione: sappiamo, però, che è previsto un restringimento degli spazi per ampliare l'ambulatorio – ribadiscono dal collettivo Suburbe –  Casa della salute, poliambulatorio: il consultorio sembra sempre la scelta sacrificabile. E, nel frattempo, c'è ancora molta confusione su cosa sia. Un posto sicuro e gratuito dove entrare mantenendo l'anonimato se lo si desidera. E questo è un diritto che non può essere messo a rischio".

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