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Il comune vuole comprare Spin Time ma il privato vuole realizzare un albergo. Gli occupanti: “Non usciamo”

“Il Campidoglio non si faccia spaventare dagli interessi economici dei privati – spiegano gli abitanti di Spin Time Labs a Fanpage.it – L’Esquilino e la città non hanno bisogno di un albergo, ma di un’esperienza come la nostra”.
A cura di Beatrice Tominic
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"Sta succedendo come sempre: le leggi del profitto sono più importanti di quelle del bene comune". Questo il commento amaro a Fanpage.it degli occupanti dell'edificio che ospita Spin Time Labs che rischiano di essere presto mandati via dalla struttura per fare spazio ad un nuovo lussuoso hotel che possa accogliere i pellegrini più abbienti in vista del prossimo Giubileo, nel 2025.

Sarebbe questa, infatti, la causa della mancata disponibilità della proprietà a vendere il palazzo in via di Santa Croce in Gerusalemme che oggi, oltre a Spin Time Labs, ospita una palestra, una scuola popolare e La Redazione di Scomodo. Lo scorso marzo lo spazio era stato inserito nel piano casa cittadino, approvato qualche settimana fa. Ma con la notizia riportata oggi da la Repubblica, ogni trattativa di acquisizione portata avanti con il Campidoglio, intenzionato a comprare lo stabile, che permetterebbe di continuare il percorso iniziato 10 anni fa, sembra svanire.

"La proprietà, Investire sgr, è entrata in possesso del nostro palazzo insieme ad altri 300 palazzi come il nostro, di proprietà pubblica, grazie alla legge Tremonti sulla cartolarizzazione, che noi reputiamo ingiusta. Oggi vuole mandarci via e realizzare un hotel di lusso pronto ad accogliere i pellegrini più abbienti. L'Esquilino e la città non hanno bisogno di un albergo, ma di più esperienze come quella di Spin Time – continuano a spiegare a Fanpage.it gli occupanti – Abbiamo occupato lo stabile 10 anni fa, abbiamo dimostrato e dimostriamo ogni giorno che la convivenza fra giovani, migranti, poveri è possibile: a differenza di quello che viene detto fuori, sappiamo non è vero che non si può fare".

L'immobile e il ruolo del Campidoglio

Lo stabile è occupato da dieci anni. Dieci anni in cui in Campidoglio si sono susseguite diverse personalità. "Abbiamo sempre ricevuto risposte negative dalla politica. Il primo con cui abbiamo provato ad instaurare un rapporto è stato il Commissario Straordinario Tronca, nel 2015. Ma nonostante le richieste non ci ha mai risposto – ripercorrono gli abitanti di Spin Time – Poi l'anno dopo è stata la volta di Virginia Raggi. Per lei gli occupanti erano soltanto illegali, ma abbiamo instaurato un rapporto con il suo vice, perché il figlio frequentava la comunità di Scomodo".

Poi è arrivata la giunta Gualtieri: "In questi due anni siamo riusciti a farci inserire all'interno del piano casa del Comune di Roma, approvato alla fine di luglio. L'unica esperienza che il comune intendeva preservare perché di alto valore sociale è quella di Spin Time – spiegano – Appena la proprietà ha scoperto tutto questo ha cominciato a giocare sul prezzo, alzandone il costo, inizialmente sui pochi milioni di euro che costava questo palazzo".

Le possibili soluzioni

"Adesso aspettiamo che il Comune ratifichi un passaggio fondamentale cioè che l'interesse pubblico dei cittadini dell'Esquilino, dei cittadini che abitano qua dentro, dei giovani che lo frequentano, degli artisti che producono opere al suo interno per il bene della città possa rimanere inalterato", continuano.

Trovare soluzioni non sarebbe difficile: "Il Comune può farlo con una permuta o non consentendo alla proprietà il cambio di destinazione d'uso: in fondo, questi spazi erano uffici – sottolineano – Questa settimana si svolgeranno una serie d'incontri con il Comune, che ci ha convocato. E festeggeremo anche il nostro decennale", ricordano.

"Chiediamo che il Comune, la politica di questa città, non si faccia spaventare, come al solito, dagli interessi economici dei privati: non possono essere superiori a quello che è il bene comune".

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