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La Questura di Roma fa rimuovere lo striscione per la Palestina al Circolo Arci Sparwasser

Lo striscione in solidarietà alla Palestina per il cessate il fuoco al circolo Arci Sparwasser al Pigneto è stato rimosso. A toglierlo stamattina gli addetti dell’Ufficio Speciale del Decoro del Comune di Roma su richiesta della Questura.
A cura di Alessia Rabbai
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L’Ufficio Speciale Decoro Urbano del Comune di Roma ha rimosso su disposizione della Questura uno striscione di solidarietà alla Palestina, che era affisso al circolo Arci Sparwasser al Pigneto. Un manifesto sul quale c'era scritto "Fermiamo il massacro – free Palestine", che invocava il cessate il fuoco. Ad annunciarlo è stato il circolo stesso, che ha spiegato come stamattina i funzionari pubblici si sono presentati verso le ore 11.30, quando il circolo era chiuso e hanno tolto lo striscione. Gli addetti del Comune sono arrivati con una scala e hanno tolto lo striscione senza chiedere il permesso a nessuno. A segnalarlo è stata una ragazza, che ha contattato gli organizzatori, avvisandoli di quanto stava accadendo.

La scorsa settimana infatti al circolo Arci Sparwasser c'è stata un'iniziativa partecipata, durante la quale gli attivisti hanno deciso di prendere posizione rispetto a quanto sta accadendo in queste settimane in Medio Oriente, chiedendo che vengano fermate le violenze. Così come già successo in altre occasioni il tetto del circolo è diventato il luogo dove affiggere il messaggio. Ma quello di stamattina è stato un amaro risveglio.

"Messaggio pacifista, mai capitato nulla di simile"

Sull'episodio è intervenuto il presidente di Arci Sparwasser Francesco Pellas: "Da otto anni utilizziamo lo spazio sul tetto del circolo per lanciare messaggi ecologisti, femministi, pacifisti, di solidarietà attiva, non era mai capitato nulla di simile, nessuno striscione era mai stato rimosso. Siamo profondamente indignati per questo atto, che prima di tutto lede la libertà di espressione. Siamo al punto che persino un appello a fermare il massacro viene considerato un messaggio da censurare".

Un'azione a seguito della quale ora l'appello del circolo è di esporre ovunque cartelli e striscioni con lo stesso messaggio. "Non conosciamo la direttiva dietro la quale si nasconde l’Ufficio Decoro – dichiara Vito Scalisi, presidente di Arci Roma – ma se davvero il mandato è riferito genericamente alla rimozione di scritte offensive, vogliamo capire dal sindaco o dal prefetto, chi può sentirsi offeso dalla richiesta di fermare un genocidio in corso. Questa vicenda ci parla di una discrezionalità tutta politica e finalizzata a imbavagliare perfino le forme più pacifiche di dissenso e di solidarietà con le vittime di una guerra terribile".

Fratoianni: "Presenteremo un'interrogazione parlamentare"

Ad intervenire sull'accaduto è stato anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: "Ma davvero per uno striscione che chiede il cessate il fuoco in Medio Oriente e la libertà per la Palestina davanti ad un circolo Arci si muove l’ufficio decoro del comune di Roma su richiesta della Questura? È incomprensibile che funzionari del comune della Capitale e funzionari della Poliza di Stato siano intervenuti per togliere uno striscione dal circolo Arci Sparwasser. Cosa c’è di offensivo nel lanciare un messaggio di pace? Esigiamo chiarezza, e presenteremo sulla vicenda un’interrogazione parlamentare al governo".

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