Il Colosseo e polemiche sui biglietti, il gestore risponde: “Più turisti dei ticket a disposizione”
Dopo settimane di polemiche, accuse reciproche e un po' di confusione, ieri è arrivato l'annuncio: dal 18 ottobre chi vorrà visitare il Colosseo, dovrà acquistare un biglietto nominativo. Una soluzione introdotta dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha l'obiettivo di risolvere il problema del bagarinaggio e della mancanza di biglietti per accedere all'Anfiteatro Flavio.
Ma come funziona e come ha funzionato finora il meccanismo di vendita dei biglietti per il Colosseo? Lo abbiamo chiesto a Letizia Casuccio, direttrice generale di Coop Culture, che ha provato a fare luce su una vicenda che vede la società al centro di tante polemiche legate ai meccanismi di prenotazione e al numero di biglietti disponibili per singoli turisti e tour operator. Anche la trasmissione di Italia 1 ‘Le Iene' ha realizzato un servizio sul Colosseo, andato in onda lo scorso 10 ottobre.
"Intanto il nostro giudizio sul biglietto nominativo è positivo, si tratta di una soluzione che siamo in grado di mettere a punto e in pochi giorni l'abbiamo resa possibile dal punto di vista tecnologico. Da un punto di vista organizzativo, è bene sottolineare, presenta difficoltà organizzative e gestionali che il Parco Archeologico del Colosseo dovrà affrontare. Noi certamente possiamo dare suggerimenti, ma la decisione finale spetta alla direttrice del Parco, Alfonsina Russo. Con questo sistema ci sarà un controllo sui documenti d'identità, ma considerato che ci sono tantissime persone provenienti da tutto il mondo, non sarà così facile. Al Colosseo ci sono due gate di ingresso, negli stadi ce ne sono almeno 20"
E online come funziona l'acquisto del biglietto nominativo? E cosa cambia per chi ha un biglietto già comprato?
Esattamente come funziona per gli spettacoli, si compra e si indica un nome che deve corrispondere all'identità di chi ne fruisce. È l'unico sistema per contrastare l'acquisto fraudolento, quindi siamo ben contenti di poterlo mettere in pratica. Tra l'altro lo usiamo da parecchio tempo per i sotterranei. Cosa cambia per chi ha già un biglietto acquistato prima del 18? Passerà col biglietto che già ha. I biglietti nominativi saranno venduti a partire dal 18 ottobre.
Passiamo alla questione dei bot: davvero esistono sistemi automatizzati che acquistano biglietti del Colosseo in stock e poi li rivendono?
Siamo dotati di software molto avanzati antibot, che respingono in media 2 milioni e mezzo di attacchi al giorno. Ma non esiste solo il problema dei bot: ci sono anche tentativi di accaparramento fatte da vere e proprie ‘farm', siti del sud est asiatico intestati a singole persone difficili da bloccare perché non sono bot, ma persone in carne ed ossa che tentano di accaparrarsi in maniera compulsiva tutto ciò che si trova in Occidente.
Perché lo fanno?
Da maggio ad agosto a Roma sono arrivati 13 milioni e mezzo di turisti. Nella questione dei biglietti c'è anche un problema di domanda, che è molto più alta dell'offerta possibile. Per bloccare i bot noi utilizziamo un software che si chiama Cloudflare, uno tra i migliori al mondo. Abbiamo bloccato la stragrande maggioranza di acquisti fatti da robot, ma non è detto che si riesca a farlo anche con gli acquisti fatti dagli esseri umani. È sempre stato un database molto stressato, siamo la banca dati di un monumento importantissimo, ma non siamo mai stati attaccati così tanto".
Quanti sono i biglietti in vendita ogni giorno? Facciamo chiarezza anche su questo punto…
I biglietti vanno da 17mila al giorno in bassa stagione a 25mila in altissima stagione, tutti disponibili per la vendita. Si è parlato di 14mila biglietti effettivi in vendita, ma questo numero fa riferimento ai soli biglietti ordinari. Non c'è alcun biglietto sparito. Gli altri sono quelli destinati alle scuole, ai Roma Pass, biglietti gratuiti, quelli per l'Opera Romana dei Pellegrinaggi e altre tipologie di biglietti. Tutti insieme compongono i 25mila biglietti giornalieri. Occorre anche sottolineare che il Colosseo ha un limite di 3mila visitatori: non più di 3mila persone possono visitare contemporaneamente l'anfiteatro.
Nel servizio delle Iene l'assessore Onorato si chiedeva: perché non ci sono steward a gestire le file, a controllarle e a garantire che siano ordinate?
La piazza è del Comune di Roma, possono intervenire soltanto forze dell'ordine e altri soggetti autorizzati dal comune. Ma voglio dire una cosa: l'assessore Onorato è una della poche persone che ci ha messo la testa e la faccia nella questione per capire come sta funzionando. Vorremmo incontrarlo di persona per raccontargli come funzionano i software nello specifico. È bene che ci sia questo rapporto con lui e l'assessore alla sicurezza per condividere la lotta senza quartiere al bagarinaggio nella piazza. A Onorato, però, mancano delle informazioni e vorremmo incontrarlo per spiegargli tutto.
Quante biglietterie ci sono attualmente al Colosseo? Sono sufficienti?
Sono cinque e dal 18 ottobre ne apriremo altre due, quindi sette in totale. Tenga conto che la stragrande maggioranza dei biglietti viene venduta online e il controllo dei documenti non potrà spettare a noi, perché non siamo autorizzati al verificare i documenti di identità: esistono società preposte, sicurezza ecc… Per questo dico: il ministro ha preso a cuore la questione e lo ringraziamo per aver introdotto il biglietto nominativo. Ma ma se non si trova un modo per far entrare le persone in maniera veloce, si creerà un ulteriore problema in piazza del Colosseo. In biglietteria c'è solo il 20 per cento dei biglietti (oggi è il 10 per cento, ma aumenterà), il resto è tutto online. Non è in biglietteria il problema, il punto è il controllo: ci vorrà del tempo e sarebbe bene aprire molti più varchi per procedere ai controlli sui biglietti nominativi.
Questione tour operator: anche loro si lamentano che non riescono più a trovare biglietti. Perché?
Ripeto che sono arrivati 13 milioni di turisti da maggio e non è possibile per tutti entrare al Colosseo. Il vero problema, nessuno mai lo dice, è che il Colosseo è un monumento a ingressi contingentati per una questione di tutela del patrimonio. Ripeto, al massimo 3mila persone contemporaneamente per un monumento che è il più visitato d'Italia. È brutto da dire, ma rendere più agevole e veloce il percorso di visita potrebbe essere la soluzione per gestire l"overturism', in aggiunta a un'estensione degli orari di apertura. Noi italiani siamo molto rispettosi dei beni culturali e ci sembra sempre brutto "spingere fuori i turisti". Ma un ingresso a tempo potrebbe essere utile. Al di là di quanti turisti entrano, il vero problema dipende dal tempo di permanenza all'interno. Per quanto riguarda i tour operator, per loro è a disposizione il 30 per cento circa dei biglietti dei famosi 25mila messi a disposizione ogni giorno. In bassa stagione (ma a Roma la bassa stagione non esiste quasi mai), la disponibilità giornaliera si abbassa.
di Enrico Tata e Simone Matteis