Il Centro Sperimentale in rivolta contro il governo Meloni: “Difendiamo l’indipendenza della scuola”
Di Ilaria Proietti Mercuri
“Vorremmo annunciare che inizierà un presidio permanente da parte degli studenti e da parte di chi voglia partecipare, fino al 22 luglio alle ore 20.o00”. Così dichiara Enrico Licandro, uno degli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia, durante l’assemblea convocata nell'istituto di via Tuscolana. Presenti studenti, ex alunni, insegnanti, figure note nel mondo del cinema come Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, Valeria Solarino, tutti pronti a difendere l'autonomia di una delle istituzioni più importanti per la formazione di chi ambisce a lavorare nel mondo del cinema.
La decisione del comitato studentesco è stata presa a seguito all’emendamento proposto l’11 luglio dai deputati della Lega Bordonali, Lezzi, Ravetto e Stefani al decreto legge sul Giubileo. La proposta di emendamento prevede, oltre il ritiro anticipato del direttore generale Marta Donzelli e del comitato scientifico, la modifica del meccanismo di nomina dell'organo di governo, che prevede la nomina di un membro da parte del Ministero della Cultura, due dal Ministero dell’Istruzione e uno da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“Non esiste un’altra situazione in cui i membri del comitato scientifico sono scelti dal ministri, e per di più retribuiti, è una cosa quanto meno anomala”, dichiara Silvia Napolitano, insegnante di sceneggiatura. “Che gli studenti abbiano un primo momento di organizzazione è molto positivo, io spero che vincano questa battaglia, e che da qui vadano avanti a farne altre, perché ce ne saranno”, aggiunge la decana del Centro Sperimentale.
Oltre a questo, l’emendamento andrebbe a toccare anche le finalità del CSC, cambiando radicalmente le materie di insegnamento . “Vogliamo ricordare che il cinema è un’esperienza collettiva, e per questo nei giorni di permanenza abbiamo organizzato molte attività aperte a tutti” continua Enrico Licandro. Per ora il programma è interrompere la mobilitazione nella giornata di domani. Ma la scintilla della protesta è accesa e quello che accadrà si vedrà dopo il voto il parlamento.