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Il centro antiviolenza di Roma Tre rischia di chiudere, l’ateneo: “Gli spazi restano a disposizione”

A dare la notizia sui suoi social network il collettivo transfemminista Marielle. “A pochi giorni dalla scadenza la Regione non ha ancora comunicato l’intenzione di confermare il finanziamento”, scrivono. Dall’ateneo tranquillizzano: “Noi continueremo a concedere i nostri spazi”.
A cura di Beatrice Tominic
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"A pochi giorni dalla scadenza della convenzione che assegna il Centro Antiviolenza di Roma Tre intitolato a Sara Di Pietrantonio apprendiamo con sconcerto che l'Ente Regionale per il diritto allo studio Discolazio non ha ancora comunicato l'intenzione di confermare il finanziamento al centro antiviolenza". Lo scrive il collettivo transfemminista e  LGBTQIAP+ di Roma Tre intitolato a Marielle Franco.

La scadenza è fissata per la giornata di oggi, 14 dicembre. E mentre la Regione ancora ritarda la sua disponibilità al finanziamento, ad esprimersi è stato, invece, l'ateneo. "Come università proseguiamo il nostro impegno contro la violenza di genere e rinnoviamo la concessione dell'utilizzo degli spazi che ormai un anno ospita il centro antiviolenza – confermano a Fanpage.it dall'amministrazione dell'ateneo di Roma Tre – Intitolato a Sara Di Pietrantonio, studentessa del dipartimento di Economia dell'ateneo uccisa dall'ex, in questi mesi è stato un presidio prezioso per il servizio al territorio e alla comunità accademica".

Dal profilo Instagram del Collettivo Marielle, il giorno dell'inaugurazione del centro antiviolenza.
Dal profilo Instagram del Collettivo Marielle, il giorno dell'inaugurazione del centro antiviolenza.

Il centro antiviolenza di Roma Tre

Al centro antiviolenza, gestito dall'associazione Casa delle Donne Lucha y Siesta, lavorano sette persone che accompagnano donne e altre soggettività ad uscire dal difficile percorso della violenza di genere e che forniscono educazione e formazione per prevenire e contrastare questo tipo di violenza. In meno di un anno il centro ha accolto circa un centinaio di donne, studentesse e non solo: il centro nasce in ambito universitario, ma fin dall'inaugurazione rappresenta un presidio per tutte e tutti nel territorio del quartiere Ostiense.

Con il centro rischia di chiudere anche l’esperienza della Consultoria: "Ci ha permesso di portare i temi della violenza di genere, della salute sessuale e riproduttiva e dei diritti delle soggettività queer all’interno dei vari dipartimenti dell’università, di lavorare con un’equipe di professionist3 sulle molestie che interessano i luoghi della formazione, compreso il nostro ateneo e di mettere in moto un processo finalizzato all’introduzione di un codice contro le molestie e le discriminazioni – continuano dal collettivo Marielle – Per noi rischia di rappresentare l'ennesimo attacco dalla Regione Lazio alla tutela dell’autodeterminazione delle donne e delle soggettività, ma anche come l’ennesima conferma che è assente da parte delle istituzioni un impegno reale nel contrastare la violenza eterocispatriarcale".

Le reazioni

"Preoccupa il destino dei centri antiviolenza nelle università del Lazio: a novembre è stato chiuso quello all'università di Cassino e ora arriva la scadenza per quello di Roma Tre senza rinnovi. Per gli altri, nelle stesse condizioni, non sono ancora usciti i nuovi bandi – dichiara la consigliera regionale e coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico Marta Bonafoni – Rocca vuole realmente far morire i centri antiviolenza nelle università della Regione? È questo che intendeva dire l'assessora Baldassare quando affermava di avere proprie idee su cosa finanziare per l'antiviolenza?"

Le fa eco la consigliera Eleonora Mattia, membro della Commissione Pari Opportunità alla Pisana e Ambasciatrice di Telefono Rosa. "L'assessora regionale alle Pari Opportunità, Baldassarre, ha provato a giustificare il taglio di 2,4 milioni di euro: non immaginavamo che le idee della destra includessero la scelta di far morire i centri antiviolenza delle università – spiega in una nota – Le Istituzioni devono intervenire con un presidio costante. La Giunta Rocca garantisca il rifinanziamento dei centri antiviolenza nelle università di Roma e del Lazio nel bilancio regionale in discussione in questi giorni in Commissione".

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