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Il centenario della nascita di Mario Brega, una targa a Marconi per ricordarlo: ci sarà anche Verdone

Per festeggiare questo importante anniversario sarà scoperta una targa al numero 18 di via Oderisi da Gubbio, quartiere Marconi a Roma, davanti al palazzo dove Mario Brega ha abitato a lungo.
A cura di Enrico Tata
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Mario Brega è nato a Roma il 25 marzo 1923 e, quindi, sabato ricorreranno i 100 anni dalla sua nascita. Per festeggiare questo importante anniversario sarà scoperta una targa al numero 18 di via Oderisi da Gubbio, quartiere Marconi a Roma, davanti al palazzo dove l'attore ha abitato a lungo, per oltre trent'anni. Lo ha detto il presidente del Municipio XI di Roma Capitale, Gianluca Lanzi.

Presente all'evento, fissato per le ore 16 del 25 marzo, anche Carlo Verdone. Il regista romano ha voluto Brega nei suoi film cult ‘Un sacco bello', ‘Bianco Rosso e Verdone' e Borotalco.

In precedenza aveva recitato anche nei film della cosiddetta ‘trilogia del dollaro' di Sergio Leone: "Per un pugno di dollari", "Per qualche dollaro in più" e "Il buono, il brutto e il cattivo". Ma è con Verdone che è diventato famoso, grazie alle memorabili scene recitate insieme all'attore romano, come quella delle olive greche in "Borotalco". Titolare di una salsamenteria, offre a Verdone una fetta di prosciutto "dolce, è un zucchero" e poi: "Senti st'olive, so' greche. Come so? dì la verità", dice infilandogliene una in bocca.

Sul gruppo Facebook ‘Sei di viale Marconi se…' sono tanti i cittadini che ricordano di aver visto Mario Brega, scomparso nel 1994, all'interno di tanti negozi ed esercizi commerciali del quartiere. Per esempio: "Era spesso al bar angolo a viale Marconi con di fronte l'edicola, lo trovavi lì seduto con gli occhialoni. Oppure lo trovavi al negozio di formaggi a recitare poesie a modo suo tipo: Nun c'è er formaggio ai peperoni? Ahò, io me so rotto li co…". O ancora: "Una volta, di fronte alla Parrocchia di Gesù Divino Lavoratore, passò lui vestito con jeans chiari e maglietta celeste, un mio amico gli fa: " A Mario, ma che te sei vestito da laziale?!?!?" e lui gli risponde: "Statte zitto, fatte li c… tua"".

Racconta ancora Mariacristina: "Il mio papà ci parlava spesso. Quando attraversava la strada per andare al bar Tornatora sembrava il padrone assoluto con la grossa catena d'oro addosso (un crocifisso mi sembra).Frequentava la macelleria di Silvio e Mario Mori e anche il mitico bar di Barbara di fronte alla parrocchia Gesù Divin Lavoratore".

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